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Miss Italia: cronache sovietiche

Ancora la stampa locale alle prese con la notizia della Miss: una disarmante Caporetto culturale. Comprensiva di una piccola ignobile campagna contro chi dissente.

Ancora Miss Italia? Beh, anche noi speravamo che la sbornia mediatica fosse finita. Ma no; il bombardamento (con proiettili a salve, oltre tutto, perché a un certo punto di notizie non ce n’erano più) è continuato oltre l’immaginabile.

Qualcosa (ma non l’apertura di prima pagina e tre interi fogli interni del Trentino) ci aspettavamo in occasione del ritorno in patria di Miss Claudia, ricevuta dal sindaco Pacher e dal presidente Dellai, e poi accolta a Pergine da 5.000 persone, 30 chili di lucaniche, centinaia di bruschette, 3.000 palline di gelato, 4.000 fette di torta, assaggi di formaggio, T-shirt personalizzate e poster, con l’assessore comunale al turismo che gongola: "I passaggi di Claudia sulle reti nazionali valgono già oltre 500.000 euro, se si dovessero pagare come spot pubblicitari".

Nel riempire questo oceano informativo, si scivola inevitabilmente nell’ovvietà e nella sciatteria: "La folla applaude e scarica flash a raffica per immortalare un momento storico… C’erano molte donne, attentissime a misurare ogni centimetro della miss domestica (anche i maschietti, ma con altro occhio)…".

Oltre alle autorità ufficiali, Claudia ha visitato le redazioni dei quotidiani locali. E’ andata all’Adige (leggiamo sull’Adige), dove "Claudia si è dimostrata attenta alle tecnologie ed informata sui recenti servizi giornalistici a lei dedicati", e dove "la reginetta ha provato titolazione e impaginazione… visto che come Miss Novella 2000 dovrà d’ora in poi anche scrivere per la rivista". E, "fascia in bella mostra, tacchi da vertigini", è andata al Trentino (c’informa il Trentino), ringraziando del sostegno ricevuto.

Poi basta? No, il Trentino non si ferma più. "Per Claudia finalmente un po’ di relax" - apprendiamo l’indomani. La prima giornata a casa l’ha trascorsa "godendosi il sole che inondava prima la cameretta, la stessa dell’età dell’adolescenza, poi la cucina che dà sul giardino, l’orgoglio di mamma Roberta". Il 2 ottobre c’è il resoconto della sua performance a "Quelli che il calcio" e della sua partecipazione alla festa per il compleanno di Sonia Leonardi, agente regionale per Miss Italia: "Una serata per pochi intimi" (50 persone, compresi i consiglieri Divina, Magnani e Panizza e la banda Terza Sponda di Revò). Il 3 ce la raccontano a "Piazza Grande", annunciando i suoi prossimi impegni: un’ospitata alla trasmissione notturna di Gigi Marzullo e quindi un calendario.

Poi Claudia parte per Roma. "La dolce vita di Claudia a Roma" - è il titolo del Trentino, banale quanto bugiardo, visto che la ragazza, che "per la prima volta in vita sua ha potuto ammirare le bellezze della città eterna", si è limitata a un giro turistico, una sosta al bar e poi, "quando da poco erano scoccate le 21", una "meritata" cena. Poi se n’è andata a Milano. Poi andrà ad Amburgo.

Prosegue intanto l’interessamento ai suoi capelli. Mentre lei stessa rivela di esserseli tagliati alla vigilia del ritorno dall’America per fare una sorpresa alla mamma, l’ennesimo "parrucchiere delle dive": confida che il 35% delle sue clienti si è ispirato alla sua acconciatura. E non è un caso isolato: da quando è stata eletta, "i parrucchieri di tutta la Penisola devono affilare le forbici più volte al giorno. Tutte vogliono il taglio alla Miss Italia".

Quello che più colpisce, non è tanto la povertà stilistica di queste cronache (ci vorrebbe un premio Nobel a riempire tanti spazi su temi così frivoli in maniera decente), quanto la piatta omogeneità dell’informazione. Nessun tentativo di interpretazione diversa, nessuna ironia, nessuna sia pur minima presa di distanze. Questi – presumo – giovani cronisti sembrano ignorare completamente le aspre discussioni di un tempo sulla natura di manifestazioni come Miss Italia. Non hanno un pensiero personale minimamente "deviante". E a quanto pare, nessuno, nel loro giornale, gli ha spiegato niente. O forse pensano che oggi sia politicamente scorretto rifarsi a quelle antiche polemiche. Il mondo è questo? Il mondo è bello così.

Una informazione omogeneizzata - ripetiamo - sovietica nei suoi panegirici come nei suoi silenzi. E da brava informazione sovietica, riserva i propri strali ai "nemici del popolo", per l’occasione la vicepresidente della Provincia Margherita Cogo, rea di non condividere l’entusiamo generale e già bastonata nelle settimane scorse per le sue opinioni moderate ma non "in linea"

"Margherita Cogo ieri sera non si è vista" – rileva velenosamente il Trentino raccontando la festa di Pergine. E l’Adige parla dissennatamente della sua "furia femminista", contrapposta alla "gioiosa apertura alla bellezza femminile di Lorenzo Dellai". Il quale già aveva "spazzolato la sua vice" ed ora, accogliendo Claudia, dice fra l’altro che "serve una lettura accorta di quel che succede". Un’altra bacchettata – ritiene il giornale – alla Cogo. Insomma, "il capo è passato sopra l’assessore con tutto il suo peso (istituzionale) e, per sicurezza, ha pure fatto marcia indietro per esser certo di averla stesa". Ma bravo!