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Eliski in Marmolada

Sono oltre dieci anni che Mountain Wilderness denuncia le modalità illegali con le quali si svolge questa attività sulle Dolomiti, ma nessun ente
pubblico (solo la Provincia di Trento con coerenza è intervenuta seriamente nel far rispettare, almeno in parte, la legge provinciale) ad oggi è intervenuto con efficacia, pur possedendo strumenti e personale adeguati. Certo, dobbiamo ringraziare l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Bolzano per la risposta che ci ha fornito, nella quale si nota una certa attenzione, ma nei fatti l’intervento è inadeguato alla situazione che si presenta a chiunque frequenti Passo Gardena o le valli altoatesine. La Regione Veneto, i comuni interessati dalle partenze ed arrivi, il personale di vigilanza presente sulle piste (Livinallongo, Col di Lana e Rocca Pietore), rimangono spettatori assenti nonostante la continua violazione di leggi, anche nazionali, in tema di sicurezza dei cittadini e delle norme in materia di volo.

Ma le responsabilità più pesanti ricadono sul territorio della Provincia di Bolzano. E’ infatti a Passo Gardena che si trova la piazzola di partenza della maggior parte dei voli, è a Passo Gardena che anche gli elicotteri che partono da Monte Cherz (BL) vengono a rifornirsi di carburante, e tutti questi voli (decine al giorno) passano sul gruppo del Sella, quindi sorvolano territorio amministrato dalle Province di Bolzano, ed anche di Trento, per poi puntare alla Marmolada– Punta Rocca e non solo.

Nostri amici escursionisti, disponibili ad incontrare le autorità hanno documentato con un filmato il continuo scandalo di quanto avviene in Marmolada grazie alla benevola disattenzione delle forze dell’ordine presenti sulle piste di sci ed alla disattenzione dei poteri politici delle Province Autonome e della Regione Veneto, oltre che dei sindaci interessati. Nella sola mattinata di sabato 7 aprile, dalle 9 alle 13, i nostri soci hanno documentato 15 atterraggi in Marmolada, elicotteri che scendevano sopra le teste di centinaia di turisti con un solo uomo che controllava chi scendeva e chi saliva sui velivoli. Sempre i nostri soci lunedì 9 aprile documentavano con la loro presenza in Val Ombretta e Monte La Banca altrettanti voli. Questa continuità nella violazione delle leggi è la prova più evidente del lassismo da parte di chi ha il dovere di garantire la sicurezza pubblica ed il rispetto delle leggi.

Per trovare documentazione diretta di quanto avvenuto, grazie ad un nostro filmato e a chiarissime fotografie, vi chiediamo di inserirvi nel sito www.fi.isc.cnr.it/users/ruggero.vaia/tmp/marm

Con questa ulteriore sollecitazione chiediamo un deciso intervento per porre termine in modo definitivo ad una pratica tanto aggressiva sulle nostre montagne, per mantenere anche in quota il rispetto delle normative nazionali e provinciali, per garantire sicurezza ai cittadini, agli escursionisti e agli stessi clienti dei voli. Chiediamo anche un incontro con i responsabili politici della Provincia di Bolzano (oltre a confermare la nostra piena disponibilità a collaborare con le stesse Procure della Repubblica), in quanto consapevoli che il punto di forza di questa attività viene ad essere l’aperta disponibilità trovata dagli organizzatori dei voli, non solo a Passo Gardena, ma anche all’interno delle vallate della Provincia, Val Badia e Val Pusteria.

Chiediamo infine agli enti pubblici coerenza decisa nei riguardi della richiesta rivolta all’UNESCO nel dichiarare le Dolomiti Patrimonio naturale dell’umanità: se tale coerenza non viene mantenuta ci troveremo costretti, fin da subito, ad inviare precisa documentazione alla Commissione internazionale che sta valutando questa proposta.

Il portavoce di Mountain Wilderness Italia, Luigi Casanova