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Emergenza acqua: qualche consiglio

E inoltre: assemblea Telecom, imbrogli telefonici, tubo Tucker sotto processo, energia troppo cara, mortalità sulle strade.

Per quanto riguarda l’emergenza idrica, occorre agire su due fronti, quello istituzionale e quello del singolo consumatore. Per quanto riguarda il primo, sarebbe importante avviare un ciclo virtuoso di investimenti e di comportamenti.

Per quanto riguarda, poi, il singolo consumatore, questi sono i consigli utili per combattere gli spechi e indurre i consumatori ad un comportamento corretto che eviti usi impropri dell’acqua.

- Lavarsi i denti tenendo il rubinetto aperto fa sprecare circa 40 litri d’acqua alla volta; si consiglia pertanto di utilizzare lo spazzolino inumidito col solo dentifricio e risciacquare solo alla fine.

- Per farsi la barba è sufficiente colmare il lavandino d’acqua, chiudendolo col tappo per poi lasciarla scorrere terminata la rasatura.

- Dopo aver lavato frutta e verdura non buttare l’acqua utilizzata: si può utilizzarla per innaffiare le piante;

- E’ preferibile usare la doccia al bagno, in quanto è più veloce e fa risparmiare fino a 100 litri d’acqua alla volta;

- Utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, risparmiando fino a 11.000 litri d’acqua all’anno.

- Prima di partire per le vacanze, chiudere la valvola centrale dell’acqua, anche per evitare rotture improvvise nell’impianto idraulico e comunque controllare che i rubinetti non perdano acqua: un rubinetto che gocciola può far sprecare fino a 4.000 litri d’acqua in un anno, un WC che perde può arrivare addirittura a consumare 100 litri d’acqua al giorno;

- Applicare un frangiflutti al rubinetto riduce la fuoriuscita dell’acqua e può far risparmiare fino a 6.000 litri d’acqua all’anno per ogni famiglia.

- L’acqua utilizzata per la cottura della pasta è un ottimo sgrassatore e permette di lavare piatti e bicchieri senza eccessivo uso di detersivo.

A ssemblea Telecom. L’assemblea degli azionisti Telecom, terminata nella nottata del 16 aprile, ha approvato, secondo le previsioni e la scontata maggioranza che deteneva, il bilancio 2006, rinnovando il consiglio di amministrazione, composto da 19 membri, in carica solo per un anno fino all’approvazione del bilancio 2007. Forse quello che non era previsto era l’alto numero di voti contrari .

All’assemblea, stracolma rispetto agli anni precedenti, sono intervenuti più di 60 soci dei 300 presenti (evidentemente comincia a farsi sentire la voce dei piccoli azionisti), i quali si sono mostrati per lo più critici nei confronti dell’ex presidente e sull’andamento negativo del titolo.

La voce dei piccoli azionisti ha messo in rilievo come:

- la privatizzazione di Telecom e le vicende che si sono susseguite abbiano portato solo danni alla collettività e perdite ai piccoli azionisti;

- sia stato possibile perpetrare impunemente da parte dei "proprietari" intercettazioni telefoniche nei confronti di molti cittadini;

- si sia determinato un grave stato di abbandono delle strutture primarie dell’azienda (reti e infrastrutture);

- sia stato possibile la vendita a prezzi irrisori di molti beni immobili, acquistati da società facenti capo all’azionista di riferimento.

I piccoli azionisti sono contrari a questo tipo di privatizzazioni, dove al pubblico restano ingenti spese e laceranti disfunzioni, mentre a pochissimi privati (manager superpagati e proprietari dei pacchetti azionari di controllo) lauti guadagni, spesso esentasse.

Da parte di molti risparmiatori e piccoli azionisti è stato proposto:

- meno dividendi e più investimenti;

- abolizione delle stock option gratuite;

- costituzione di un comitato dei piccoli azionisti.

La nostra partecipazione si è rivelata particolarmente utile nell’esprimere il nostro dissenso sulla conduzione dell’azienda e compattamente votare contro il bilancio e ha in qualche modo influito nel far sì che la Banca d’Italia si sia astenuta nell’approvazione del bilancio, votando anch’essa contro le stock option gratuite. Infine, ci ha permesso di contattare tanti altri piccoli azionisti, avvalorando sempre più la nostra proposta di un comitato Telecom di piccoli risparmiatori.

Appena avremo a disposizione il verbale dell’assemblea (ci è stato assicurato entro 15 giorni) convocheremo il Comitato Telecom Trentino, esteso anche all’AltoAdige, sia per relazionare sull’assemblea di Rozzano, sia per rendere fattivo e propositivo il Comitato.

Contro gli inganni della telefonia mobile. F. G. di Rovereto chiede come ci si possa difendere dagli spot ingannevoli delle compagnie telefoniche. In effetti il settore della telefonia, confidando nella scarsa capacità di reazione e prevenzione da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sta usando e abusando di spot televisivi poco chiari, con informazioni deliberatamente incomplete sul costo degli scatti alla risposta, canoni mensili, costi di noleggio, tariffe, scatti anticipati, scadenze delle promozioni, copertura del segnale Umts, velocità di connessione ad Internet. Da tutto questo le compagnie telefoniche conseguono fiorenti profitti sulla pelle degli utenti.Per contrastare tali azioni truffaldine occorre introdurre sanzioni economiche, anche di ordine penale a carico delle stesse: bisogna inoltre che venga urgentemente approvata la legge sulla class action. A livello locale ribadiamo la nostra proposta di utilizzare la conciliazione presso la Camera di Commercio di Trento per chiedere un equo risarcimento danni da parte delle compagnie telefoniche nei confronti dei consumatori danneggiati.

Il tubo Tucker sotto processo. B. U. di Riva del Garda (uno dei tanti truffati dalla ditta Tucker) ci chiede notizie circa il processo, che riguarda centinaia di consumatori e che si sta svolgendo a Rimini.

Si è conclusa con 53 rinvii a giudizio e un patteggiamento la maxi udienza preliminare sul caso Tucker. Il 23 novembre inizieranno a sfilare davanti al Tribunale i responsabili della ditta, che devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa; in tale data saranno quasi 2.000 le parti civili, fra cui anche le associazioni Federconsumatori, Adusbef, Codacons e Adoc.

Le indagini della magistratura sul "tubo" che, secondo i responsabili della ditta, avrebbe dovuto consentire forti risparmi energetici nel riscaldamento degli edifici e la riduzione dell’inquinamento atmosferico, presero le mosse alcuni anni fa dopo una serie di servizi di "Striscia la notizia". Gli Eusebi, inventori del "tubo", dopo aver convinto della loro scoperta i loro promotori perché lo vendessero, avevano truffato quasi duemila persone tra Marche, Emilia Romagna e nord Italia, fra cui decine di persone anche in Trentino. Nel 2003 la Finanza sequestrò, su ordine del Gip, immobili e auto riconducibili alla Tucker, per un valore stimato in oltre due milioni e mezzo di euro. Vedremo a novembre quali e quanti consumatori verranno soddisfatti da tale sostanza patrimoniale.

Bollette energetiche troppo care. F. D. di Rovereto non riesce a darsi pace per il continuo aumento delle bollette della luce e del gas.

Abbiamo diverse volte sollevato obiezioni alla Trenta circa il continuo aumento dei costi dell’energia; in qualche modo dall’azienda hanno sempre risposto di aver predisposto i conti per l’utenza in maniera corretta. Anche se le risposte non ci hanno soddisfatto pienamente, abbiamo dovuto prenderle per buone.

Ma la nostra insoddisfazione oggi è ampiamente avvalorata dall’Autorità garante per l’energia elettrica e il gas, che ha chiesto al Consiglio dei Ministri e al Parlamento di abrogare gli oneri fiscali e gli oneri di sistema introdotti dalle due ultime Finanziarie sulle tariffe.

Il costo annuale delle forniture elettriche – secondo il presidente dell’Authority – è aumentato di 135 milioni di euro, 150 milioni considerando anche l’Iva. Tutta colpa di un prelievo aggiuntivo di tipo fiscale e di oneri di sistema previsti per i costi di smantellamento delle centrali nucleari. La destinazione a finalità generali dei fondi raccolti contraddice i principi di generalità e progressività alla base di tutte le misure in materia tributaria. Per questo motivo l’Authority propone l’abrogazione delle disposizioni contenute nelle Finanziarie 2005 e 2006. Nella stessa segnalazione, il garante per l’energia propone anche l’abrogazione dell’Iva sulle voci della bolletta elettrica, che incide per 670 milioni di euro l’anno.

M ortalità sulle strade. Secondo l’ACI sono più di 100 i bambini che muoiono ogni anno sulle strade italiane, mentre i conducenti con meno di 30 anni sono protagonisti della metà dei 600 incidenti che quotidianamente si verificano in Italia. Sempre secondo l’ACI, il 30% degli incidenti è imputabile a un neo-patentato. Nelle notti di venerdì e sabato si contano il 44% dei sinistri settimanali nelle ore notturne; durante le notti del week-end si registra sulle strade un morto ogni 75 minuti (la media giornaliera è di uno ogni 97 minuti). Principali cause degli incidenti sono la velocità (15%), la distrazione (8%), il mancato rispetto della segnaletica (6%).

Sinteticamente le nostre proposte al riguardo sono:

- divieto di ingresso in autostrada, per i camion, nelle ore di punta;

- pedaggi gratis di notte per i mezzi pesanti;

- riduzione del limite di velocità di 20 km/h.