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Internet senza fili: occhio alla salute!

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A Parigi si è provveduto a disinstallare tutte le apparecchiature W-Lan (Internet senza fili) presenti in edifici pubblici, biblioteche ed università, dopo che addetti ed impiegati avevano cominciato a lamentare pesanti ripercussioni negative sulla propria salute. Appena spente le trasmissioni W-Lan nella capitale francese, anche i sintomi lamentati dalle persone coinvolte sono scomparsi. Lo riferisce il periodico del consumerismo svizzero K-Tipp. Da noi invece continua la corsa al W-Lan, e si provvede con grande zelo a collegare università, alberghi, paesi ed intere vallate, senza chiedere peraltro il permesso a chi non sempre ne è felice. 

Mal di testa e capogiro, offuscamento della vista e sonno disturbato: questi i sintomi lamentati dalla direttrice di una delle biblioteche parigine, poco dopo l’installazione di una rete wireless (W-Lan) per l’accesso ad Internet senza fili. Un piccolo modem per la trasmissione e la ricezione del segnale (Access Point) era stato collocato a soli tre metri dalla sua scrivania, in un salone che ospita diversi terminali. Gli stessi sintomi venivano intanto segnalati anche da molti dei collaboratori, tanto da far scattare un’iniziativa da parte dei sindacati, che hanno chiesto e ottenuto dall’amministrazione lo spegnimento delle reti wireless. Dopo di che tutti i sintomi lamentati sono scomparsi. Come hanno confermato impiegati e fruitori del servizio.

Adesso la direzione sanitaria Afsset sta lavorando ad uno studio sul W-Lan e fino a quando non saranno disponibili riferimenti certi a tutela della salute, gli uffici pubblici della città di Parigi non installeranno nuovi impianti W-Lan e non utilizzeranno quelli esistenti. 

Dalle nostre parti si va invece nella direzione opposta, e lo si fa a passi da gigante. Le installazioni senza filo vengono addirittura sostenute dall’amministrazione provinciale di Bolzano, che fornisce così ad intere vallate l’accesso alla banda larga, risparmiandosi la collocazione di cavi e fibre ottiche. Il fatto è che le reti W-Lan, pur del tutto inaffidabili, spesso guaste e poco sicure, hanno il vantaggio di costare poco. Le conseguenze sul piano della salute, però, si fanno a poco a poco sentire, come ci si è resi conto a Parigi.

Questa tecnologia si basa sull’impiego di microonde, come del resto nella telefonia mobile, e i danni che ne derivano alla salute, anche a carico del sistema neuronale, sono documentati da diversi studi, ormai nell’ordine delle centinaia.   

Se da parte dei responsabili viene sempre fatto riferimento ai valori limite, attualmente fissati in 6 Volt per metro (V/m),  il mondo della medicina ambientale chiede con insistenza che il limite sia abbassato a 0,6 V/m. Anche una radiazione debole contribuisce infatti ad accrescere la nostra esposizione complessiva, soprattutto nel medio e lungo periodo. A complicare ulteriormente le cose, abbiamo anche il fatto che la tecnologia W-Lan funziona con onde pulsate alla frequenza di 10 Hertz, vale a dire proprio nell’ambito ove lavorano le nostre onde cerebrali.  

Gli esponenti politici del Parlamento bavarese hanno consigliato al mondo scolastico di soprassedere rispetto alle installazioni wireless. E in Alto Adige alcuni istituti scolastici osano autonomamente seguire lo stesso percorso: è il caso della Scuola Media di Caldaro, che ha respinto al mittente le apparecchiature W-Lan e ottenuto dall’amministrazione comunale un collegamento tradizionale con le relative opere di cablaggio. 

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