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Libertino: sì, ma, però…

Piedicastello per molti significa solo “Trattoria”. Ma c’è dell’altro. A pochi metri dallo storico locale di Adriano Parteli, spignatta, silenzioso e timido, il ristorante-enoteca “il Libertino”. Soffitti a volta, due piccole sale per i pasti e una, all’ingresso, per chi s’accontenta di qualche affettato e un po’ di vino. Tavoli di legno scuro lontani l’uno dall’altro, tovaglie bianche di cotone grosso, mise en place sobria ed elegante. Il menù propone piatti della tradizione trentina. Punto. Non trentina-rivisitata, non trentina-ammodernata. Trentina e basta: tortello di patate, baccalà con la polenta, orzetto, canederli e via di seguito. La gestione è piuttosto famigliare: moglie ai fornelli e marito in sala. Quanto detto non deve però ingannare, non stiamo parlando di un ristorante rustico dove regna l’approssimazione. “Il Libertino” è un locale elegante, dove i piatti vengono presentati con grazia, dove le cotture sono semplici ma corrette, e che permette di alzarsi dal tavolo non appesantiti. Se l’intento dell’avventore è quello di fare l’intera infilata, dall’antipasto al dolce, è bene essere dotati di una quarantina di euro, sfondabili anche, a seconda del vino. Ci chiediamo dunque se il prezzo sia corretto e ci accorgiamo che la domanda non è di facile soluzione. Si mangia bene, in un bell’ambiente e con una graziosa carta dei vini a disposizione. Eppure qualcosa non torna.

Cosa? Il servizio. Il proprietario, in sala, è spesso tanto burbero da lambire il villano. In più, quando il locale è pieno, gli aiuti in cucina e tra i tavoli non sono sufficienti e capita non di rado d’attender minutaggi fuori dall’onesto.

Ristorazione il Libertino
Trento - Piazza Piedicastello, 4
Tel: 0461 260085
Chiuso il martedì