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La farsa dell’inceneritore

Claudio Molinari

Da cittadino qualunque sento la necessità di esternare questi miei pensieri che purtroppo lasceranno il tempo che trovano. Sono infatti nauseato dalla politica che, anche in Trentino e sempre più, pensa non al bene della collettività ma agli interessi di pochi. L’occasione mi è data dalla mia partecipazione al presunto dibattito sull’inceneritore di Ischia Podetti svoltosi al teatro Sociale giovedì 22 ottobre organizzato dal Trentino nella persona di Andrea Iannuzzi con l’unica presenza del nostro sindaco Andreatta. Mi sono immediatamente accorto che il taglio non era particolarmente graffiante, dal fatto che Iannuzzi già desse per scontato che l’inceneritore si farà. Infatti questo inceneritore s’ha da fare a tutti i costi: lo hanno deciso politici ben poco rispettosi delle deleghe che hanno ricevuto dai cittadini (19.100 sono stati i voti contrari alla realizzazione dell’inceneritore). Con il nuovo stabilimento di quattro anni fa della Trentino Trasporti la Provincia ha perso il primo treno sull’innovazione energetica (poteva prevedere mezzi ad idrogeno e sarebbe stata all’avanguardia) ed ora sta perdendo il secondo treno (poteva essere la provincia più riciclona: Pergine ha dimostrato a fatti che in tre mesi i trentini sono in grado di differenziare e riciclare oltre l’ 80%). La Pat spende milioni di euro con l’operazione “Life Ursus” per dare un’immagine di luogo incontaminato e poi usa l’orrenda tecnica della combustione per ridurre i rifiuti; non certo distruggerli in toto, perché comunque rimangono fumi e ceneri.

Sono stanco di far notare che qualunque combustione, pur umanamente perfetta, non farà che peggiorare l’aria che respiriamo che è già oggi fuori dai parametri di legge per alcune giornate all’anno. Eppure questo inceneritore s’ha da fare perché così sono gli accordi presi sei anni fa, ovviamente con reciproci vantaggi. Questo inceneritore costerà più di 120 milioni di euro che dovremo pagare noi tutti avendone in cambio ceneri ed aria ancor più inquinata: si ringraziano dunque tutti i politici che concorrono a portare avanti il discorso. Di questa bieca volontà troviamo dimostrazione in quanto detto dal sindaco Andreatta: ci sono infatti strane contraddizioni nei discorsi riportati da lui stesso. Si afferma che l’inceneritore sarà assolutamente sicuro ma contemporaneamente si ragiona pensando che chi lo ha sul proprio territorio dovrebbe avere diritto ad una compensazione. Ma perché mai se è assolutamente sicuro e fa bene alla salute?

Andreatta ci informa che in questi giorni si sta facendo il bando di gara che è così impostato: sarà scelta la migliore tecnologia a fronte di un pagamento fisso da parte della Provincia di 110 euro a tonnellata di rifiuto (attenzione: non 112 euro o 109 ma esattamente 110). È come se un marito dicesse alla moglie: ti do 10.000 euro e tu scegli la migliore automobile che c’è sul mercato. Il ragionamento è ben strano. È strano perché quattro tecnologie diverse non possono costare la stessa cifra ed è strana la conclusione che, pur ponendo un preciso limite economico invalicabile, presume la migliore scelta possibile. Ho l’impressione che questo bando sia anch’esso una farsa che copre scelte già fatte.

Si afferma che sarà il Consiglio Comunale ad approvare la ditta che vincerà il bando e che contemporaneamente dovrà essere espletata la procedura di impatto ambientale (V.I.A.). Dunque altri due scogli burocratici da superare, ma non si prevede assolutamente nulla di alternativo se questi scogli non verranno superati. È politicamente prudente questo? È democrazia questa?

Dunque questo inceneritore s’ha da fare costi quello che costi ai trentini. Per parte mia, piccola formica ormai schifata dalla politica, non posso fare che questo: non voterò più Dellai, non voterò più Pacher, non voterò più Andreatta e non rinnoverò più l’abbonamento al Trentino, che invece di offrire un dibattito vero ha pescato nel torbido ed ha offerto al sindaco una platea per giustificarsi. Si potrebbe fare di più. Denunciare i responsabili perché l’aria di Trento già oggi, in certe giornate è fuori legge.