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Garage d’or

Senza parole

Dopo i successi di Infinito, Ristorante mortale e Hotel Paradiso, anche quest’anno Trento ha accolto i Familie Flöz, quartetto di attori tedeschi che ha mostrato in prima nazionale la sua nuova creazione scenica, Garage d’or. Tre uomini cercano di sfuggire alla realtà soffocante dei nostri giorni sognando una nuova esistenza e recuperando il loro lato fanciullesco. Una culla elettrica, una nave in bottiglia ed un razzo diventano gli oggetti-simbolo per questa evasione utopica, che permettono però al pubblico di immedesimarsi e cogliere appieno lo spirito dello spettacolo. Il garage diventa così un luogo dove questa trasformazione può compiersi indisturbata, un piccolo spazio che consente di innalzare lo spirito dei tre uomini.

Comicità e poesia riescono ad essere espressi senza bisogno di parole: tutto viene affidato alla narrazione per cenni data dalle maschere piene dell’artista Amleto Sartori, che, indossate dagli attori a rotazione, permettono di interpretare ben nove personaggi. Grazie a calibrati giochi di luce, le maschere prendono vita ed espressione, mentre le installazioni video aiutano lo spettatore a entrare nell’animo dei protagonisti, facendolo ridere e riflettere.

Il direttore del Centro Santa Chiara, Franco Oss Noser, è stato fra i primi a puntare su questa giovane ed eclettica compagnia, che di anno in anno mette in scena storie sempre più raffinate nella loro autenticità. Obiettivo dei Familie Flöz rimane la volontà di creare un rapporto dialogico con il pubblico che deve partecipare alla piena realizzazione dello spettacolo, traducendo la mimica in dialoghi.

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