Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 11, dicembre 2010 Servizi

La destra oltre Berlusconi

I circoli di Futuro e Libertà esordiscono in Trentino

Roberto Sassi

“Noi amiamo l’Italia, la nostra Patria e la vogliamo orgogliosa e consapevole, unita nelle sue differenze, civile e generosa, tollerante ed accogliente; una Nazione di cittadini liberi, che credono nell’etica della responsabilità”. Comincia così il manifesto di Futuro e Libertà per l’Italia: con una dichiarazione d’amore, con uno slancio d’ecumenismo laico. Parole care alla vecchia destra - orgoglio, Patria e Nazione - che vorrebbero fondare un nuovo modo di stare a destra, dopo le paurose sbandate della sbornia berlusconiana. La Nazione quando si è subalterni al secessionismo leghista? Legge e Ordine quando si è scassinato l’intero impianto giuridico, inquinati i rapporti con la magistratura, pur di salvare Silvio?

Andrea de Bertoldi

“Tutto vero. Per questo abbiamo preso le distanze da questa maggioranza - ci dice Andrea de Bertoldi, coordinatore di Fli per la provincia di Trento - Dirò di più: noi, in quanto moderna destra europea, non possiamo accettare un governo basato su una preminenza cesarista di una persona”.

Davvero niente male per dei post-fascisti, lontani eredi di Benito. “Noi non siamo né fascisti né post-fascisti: non c’entriamo nulla col fascismo o con Mussolini” ribadisce de Bertoldi, che pur è stato tra i fondatori di An.

Insomma, si vuol partire da capo. Magari ripudiando, per essere a pieno titolo liberali, temi proficui elettoralmente come la xenofobia o il collateralismo alla Chiesa (“Siamo laici, anche se non laicisti”).

Anche in Trentino, il movimento finiano si appresta a mettere radici, presentandosi ambiziosamente come un’alternativa all’attuale centrodestra, peraltro fallimentare. E sembra disposto ad aprire un dialogo con l’ampia base laica e moderata sia del centrodestra sia del centrosinistra, in particolare con la rutelliana e dellaiana Alleanza per l’Italia. Lasciando intuire che una futura alleanza con Dellai non è soltanto fantapolitica: “Le vie delle politica sono infinite - commenta de Bertoldi -, stiamo cercando di creare un centrodestra popolare ed europeo. L’Api si colloca all’interno del progetto politico del Partito Popolare Europeo. Quindi, se Dellai rimarrà coerente fino a quella data, un dialogo ci sarà anche qui in Trentino”.

Enrico Oliari

Sulla stessa lunghezza d’onda è Enrico Oliari, presidente del “Circolo tridentino per la Libertà e il Sociale” e di Gaylib (l’associazione di gay e lesbiche di centrodestra), che guarda con favore al dialogo col presidente della provincia: “Dellai è senz’altro uno dei principali interlocutori di Fli in Trentino. Del resto, è uno dei fondatori dell’Api. Un’Api moderna, laica, che guarda alle minoranze sociali, ai diritti degli omosessuali, a quei temi etici cari ai trentini, ma di cui non si parla”.

Ma la politica non dovrebbe essere fatta di sole alleanze, bensì di obiettivi di governo. E non si può quindi sfuggire a un giudizio sull’attuale governo provinciale. “Abbiamo una maggioranza di governo - sostiene de Bertoldi - che, per le grandi risorse che ha avuto a disposizione, ha potuto operare bene in questi anni. Tuttavia, ha spesso peccato di autoreferenzialità. Il vicino Veneto ha dimostrato di avere una maggiore apertura alla realtà europea. Purtroppo, noto in Trentino una certa tendenza alla chiusura. In questo senso, dovremmo prendere qualcosa sia dal rigore asburgico sia dalla creatività italiana”.

La proposta politica, secondo gli esponenti di Fli, deve andare di pari passo con la presenza sul territorio. Per questo, esserci significa soprattutto non commettere gli errori del passato.”Non si può negare che il modello Lega funzioni; - argomenta Oliari - e questo dovrebbe farci riflettere tutti sui nostri errori. In politica i voti si prendono col contatto con la realtà locale, coi cittadini. Basta pensare al successo di Gottardi a Tione. Un successo non certamente casuale, ma dovuto al suo stare vicino alla gente”.

Se e come Fli saprà adattarsi e immergersi nella realtà politica trentina è cosa che solo il tempo e le urne sapranno dirci. Nel frattempo, nel pieno di quella che de Bertoldi definisce “rivoluzione postideologica”, il nascente partito si rivolge all’area laica e liberale dell’elettorato trentino. La sola che può fare la differenza.

Parole chiave:

Articoli attinenti

In altri numeri:
Il ritorno della politica

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.