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La svendita dell’Itea

Gruppi spontanei inquilini ITEA

L’assessora Marta Dalmaso vende o svende il patrimonio di Edilizia Abitativa (ITEA) alla faccia delle 8.200 famiglie che li occupano, personale ITEA incluso, con una proposta di legge in materia di politica provinciale della casa devastante per gli inquilini assegnatari, trasformandola in ITEA Spa.

Il procedimento di privatizzazione dell’Istituto sarà presto concluso senza che essa si sia minimamente preoccupata delle problematiche alle quali inevitabilmente gli inquilini andranno incontro; avrà un incontro a febbraio con i rappresentanti sindacali per salvare la forma, quando si sa che si troveranno il disegno di legge già finito e pronto da presentare in aula in aprile.

La fretta di cambiare una legge (la 13 novembre 1992 n° 21, per capirci) ha lasciato tutti esterrefatti. Forse qualche modifica intervenendo sulle percentuali delle fasce che determinano il reddito ci poteva stare, ma abrogare gran parte della legge, del resto ben fatta, che garantiva un canone soggettivo adeguato, la tutela sulla mobilità e una tranquillità sociale, sapere che tutto questo diverrà carta straccia, ci impone una mobilitazione per impedire che questa proposta (già approvata dalla quarta commissione) sia approvata in via definitiva dal Consiglio Provinciale

In sostanza la proposta prevede che chi occupa un alloggio di 70 mq. dovrebbe pagare 400 euro al mese solo di affitto. La nuova Spa non fa sconti, chi non può pagare deve chiedere - non più all’Itea ma al Comune - il "contributo di solidarietà" (ovvero l’integrazione al canone), dovendo mettersi in fila e subendo l’umiliazione di chiedere il contributo che già l’Itea attraverso l’anagrafe d’utenza faceva senza obbligare i più vulnerabili (anziani e assegnatari con oltre 20-30 anni di residenza) ad un impatto emotivo che crea solo ansia e insicurezza.

L’assessora Dalmaso rivoluziona in tal modo un settore delicatissimo che è sempre stato l’orgoglio di tutti noi e si permette di "vendere" cose non sue. Ricordiamo che il patrimonio Itea è stato costruito con risorse pubbliche e con i soldi dei lavoratori trattenuti in busta paga fino a qualche anno fa. Ci sembra troppo comodo e opportunistico vendere settori che funzionano, con bilanci in pareggio: non poteva sicuramente vendere settori in perdita.

Il Gruppo spontaneo inquilini ITEA già da tempo si è mobilitato con incontri vari a livello sindacale e con i rappresentanti degli inquilini, dal basso Sarca a Gardolo, programmando assemblee contro questa proposta di legge che la Dalmaso intende portare in Consiglio Provinciale nel mese di aprile per l’approvazione.

Gruppi spontanei inquilini ITEA
SIAPAT (Sindacato Inquilini Assegnatari)

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