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Treni e diete, due fregature

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La dieta fai-da-te. "Sto seguendo una dieta iperproteica che ho trovato in Internet - spiega una signora cinquantenne. - 40 giorni a proteine e qualche pillola di vitamine, visto che oggi nella verdura non ce n’è abbastanza. E così il mio pancreas la smette di produrre tutta quella insulina!".

A Barbara Telser, nostra consulente alimentare, vengono i capelli dritti quando sente questi racconti. Eppure deve constatare suo malgrado che sono in tanti ad affidarsi ciecamente ad "esperti" di dubbia serietà. Il problema è che non ci rimettono solo soldi, ma anche la salute.

I casi di questo tipo non si contanoPur di dimagrire, la gente è pronta a credere a qualunque sciocchezza e a spendere un sacco di soldi. Basta che la promessa di perdere peso suoni in qualche modo plausibile.

Gli esperti di nutrizione, invece, mettono in guardia contro diete radicali e combinazioni esotiche. Molte di queste diete comportano un aumento dell’acido urico nel sangue e spesso alterano il quadro ematico complessivo. Inoltre possono provocare disfunzioni pancreatiche ed epatiche. Per non dire degli attacchi di fame e dei disturbi alimentari come il binge eating (ingestione compulsiva di cibo) e la bulimia.

Questi avvertimenti valgono anche per i dimagranti. La maggioranza dei prodotti per perdere peso sono nel migliore dei casi inefficaci. L’unica cosa che alleggeriscono è il portafoglio dei consumatori, ripetono all’unisono nutrizionisti e associazioni dei consumatori. Alcuni di questi prodotti, come i dimagranti cinesi contenenti sibutramina, possono addirittura nuocere alla salute. La nostra raccomandazione è di non lasciarsi abbindolare da improbabili messaggi pubblicitari e di ricordarsi che i venditori senza scrupoli sono tanti e non si fanno certo intimidire dal divieto di pubblicità ingannevole.

Vita da pendolare. Stanco di perdere la coincidenza a causa delle inefficienze delle Ferrovie, un pendolare sulla tratta Bolzano-Brunico ha deciso di tenere un diario registrando le sue attese "gratuite" in stazione. Ne è emersa una realtà sconcertante. I ritardi dei treni e la conseguente perdita della coincidenza sono all’ordine del giorno. Pertanto, stiamo valutando l’opportunità di chiedere un risarcimento alle Ferrovie.

Dieter Mayr si sposta ogni giorno da Brunico a Bolzano per lavoro. All’andata utilizza il pullman, al ritorno il treno. Nel suo caso, una scelta obbligata per via degli orari dei mezzi pubblici. Unico problema è che il treno da Bolzano parte spesso in ritardo e quando giunge a Fortezza la coincidenza per la Pusteria è ormai persa. Per Mayr e gli altri pendolari tra Bolzano e Brunico, ciò significa rassegnarsi alla lunga attesa del successivo treno per casa. Un sacco di tempo che, di fatto, viene sottratto quasi ogni giorno alla loro vita privata. Mayr ha registrato per un anno le sue attese quotidiane alla stazione di Fortezza: il totale ammonta a 14 giorni lavorativi! "Ma questo – dice Mayr – è tempo mio personale". Tempo che nessuno gli restituisce, né gli risarcisce.

Ogni volta che il treno partito da Bolzano arriva a Fortezza in ritardo, ci sono dalle 20 alle 40 persone condannate a perdere la coincidenza. L’orario FS sarebbe studiato bene, ma vale come carta straccia a causa della cronica mancanza di puntualità delle Ferrovie. Il fulcro del problema sta a Bolzano: vero è che il treno da Bologna vi arriva spesso già in ritardo, ma non è infrequente che si perda tempo anche qui. "Dicono sempre che ci sono problemi tecnici - si indigna Mayr - ma non c’è mai verso di capire a che cosa".

Il treno rimane fermo per ragioni imperscrutabili, buttando via tempo prezioso, malgrado gli addetti sappiano che a Fortezza c’è la coincidenza che aspetta. Talvolta i pendolari, che ormai sanno quanto può durare questo tira e molla, si attivano personalmente chiedendo al controllore di telefonare a Fortezza e far aspettare la coincidenza per la Pusteria. "A volte funziona" - racconta Mayr. Altre volte, invece, quelli di Fortezza fanno l’esatto opposto e il capostazione fischia la partenza per Brunico addirittura in anticipo. "Ebbene sì, abbiamo dovuto constatare anche questo", dice ancora Mayr.

Insomma, vuoi perché il treno da Bolzano arriva a Fortezza in ritardo, vuoi perché la coincidenza per Brunico parte in anticipo, a farne le spese sono immancabilmente i passeggeri. La morale per loro è sempre la stessa: aspettare. Per di più in una stazione tutt’altro che adatta alle lunghe attese. A causa delle inefficienze delle Ferrovie, i pendolari altoatesini ci rimettono ogni anno ore e ore del loro tempo privato.

Prima o poi la gente vorrà essere risarcita per questi disagi e noi la aiuteremo a farsi valere. In questo caso, i dati raccolti da Dieter Mayr aiuterebbero a dimostrare come i responsabili del servizio di trasporto ferroviario in Alto Adige disattendano da tempo il loro dovere.