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Il referendum dimenticato

Anna Maria Parolari

Una nuova idea di salute collettiva: questa la scelta che il voto al referendum contro l’elettrodotto coattivo pone a tutti noi. Una consolidata produzione scientifica sugli effetti dell’elettromagnetismo documenta il legame tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e l’insorgenza di malattie non solo a carattere tumorale quali la leucemia infantile, ma anche di altro genere che colpiscono il sistema nervoso centrale, il comportamento, il sonno, l’apparato cardiocircolatorio, respiratorio, la pelle, l’equilibrio ormonale.

Il problema è ancora più insidioso ricercando quali siano i gruppi di persone più esposti. Considerando ad esempio le fasce d’età, i bambini sembrano essere la popolazione con minor possibilità di protezione e la stessa insorgenza di leucemia infantile può considerarsi come uno degli effetti storicamente più indagati e tra le più forti evidenze rilevate.

La letteratura scientifica internazionale evidenzia una maggior incidenza di queste malattie quanto più si vive vicino a fonti di campi elettromagnetici con valori che superano i 0,4 micro-Tesla (il Tesla è l’unità di misura del campo elettromagnetico). Anche considerando il tipo di occupazione, la situazione non è priva di ombre: sembra assodato come tra i lavoratori del settore elettrico esista un moderato aumento del rischio di leucemia. Più precisamente le linee di ricerca attuali non possiedono ancora gli strumenti materiali e concettuali per stabilire un inequivocabile nesso di causa-effetto, mentre molti studi di tipo epidemiologico, che ricercano fattori di rischio anche non precedentemente conosciuti, confermano l’esposizione ai campi a bassa frequenza (quelli ad esempio degli elettrodotti) come legato a maggior incidenza di malattie cancerogene e di altro tipo.

Il National Institute of Environmental Health Science statunitense ha valutato i campi elettromagnetici in questione come "possibili cancerogeni", cioè al terzo posto prendendo come parametro le 5 categorie di classificazione usate dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) relativa ad agenti potenzialmente cancerogeni. Questa scala classifica tali agenti in 1. non classificabile come cancerogeno: 2. probabilmente non cancerogeno; 3. possibile cancerogeno; 4. probabile cancerogeno; 5. cancerogeno.

Altro esempio è la raccomandazione di istituzioni internazionali tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha raccomandato l’applicazione del principio cautelativo, ossia di adottare misure di tutela della popolazione anche in assenza di dati definitivi sulla nocività.

Quanto alle soglie-limite, basterebbe ripercorrere la storia delle progressive diminuzioni delle soglie limite di esposizione contemplate dalla legge, passando da una prima affermazione di "nessun effetto" al considerare nocive esposizioni dapprima dell’ordine dei milli-Tesla e, più di recente, dell’ordine dei micro-Tesla. Valori che, è bene sottolineare, sono stati fissati osservando la relazione tra gli effetti prodotti ad esposizioni ad alta intensità e per tempi molto brevi, senza poter nulla assicurare sugli effetti prodotti nel lungo periodo anche per valori inferiori.

In conclusione l’obiettivo del referendum popolare "Servitù coattiva di elettrodotto: abrogazione" non solo ha l’obiettivo di restituire ai cittadini e agli enti locali un potere contrattuale nei confronti delle società che trasportano energia elettrica, ma soprattutto deve avere lo scopo di una difesa della salute in nome del principio cautelativo.

Anna Maria Parolari - Movimento per i diritti "Su la testa"

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