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QT n. 21, 6 dicembre 2003 Scheda

La sua vita, i suoi libri

Antonio Marchi

Ivan Illich nacque a Vienna il 4 settembre 1926 da padre croato e da madre ebrea sefardita. La madre gli parla in inglese, tedesco e russo e il nonno è un rabbino. Nel 1941 deve lasciare l’Austria per le leggi razziali: con la madre e i fratelli si trasferisce a Firenze, dove entra all’Università iniziando con studi scientifici, e per proprio conto studia psicologia e storia dell’arte. Nel 1943 comincia a Roma corsi alla Gregoriana. Ordinato sacerdote nel 1951, chiede di essere assegnato alla diocesi di New York dove viene nominato vice-parroco in una comunità portoricana del Lower Est Side. Nel 1956 è pro-rettore dell’Università di Portorico. Nel 1959, a 33 anni, diviene uno dei più giovani monsignori del tempo, ma poco dopo lascia l’isola per contrasti con la gerarchia. Torna a New York, diventa delegato della Fordham University. Dopo un lungo giro a piedi per il continente latino-americano sceglie Cuernavaca (Messico) come luogo da cui organizzare la resistenza ai "missionari dello sviluppo". Inventa un centro di documentazione che raccoglie da un lato enormi quantità di lavori sulle tradizioni popolari latino-americane e dall’altro dati e materiali sullo sviluppo delle grandi istituzioni mondiali nel campo dell’educazione, salute, economia. Sfugge a più di un attentato. Nel ’68, dopo aver subito un processo davanti al Sant’Uffizio a Roma, anche se ne esce prosciolto recide ogni legame con la Chiesa. Nel 1969 pubblica una lettera di rinuncia a tutti i benefici, titoli e servizi ecclesiastici e smette di dire messa. Negli ultimi anni gira il mondo da una conferenza all’altra e insegna a Brema, dove muore all’età di 76 anni, probabilmente di arresto cardiaco (e non del cancro che gli deformava il viso) il 2 dicembre 2002 con accanto le carte del lavoro.

Tra le sue opere ricordiamo: "Rovesciare le istituzioni. Un messaggio o una sfida", "Descolarizzare la società", "La convivialità", "Lavoro ombra", "Il genere e il sesso", "H2O e le acque dell’oblio", "Per una storia dei bisogni", "Energia ed equità", "Nemesi Medica. L’espropriazione della salute", "Disoccupazione creativa", "Le professioni mutilanti", "Per una etologia della lettura", "Nello specchio del passato", "Nella vigna del testo".

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