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QT n. 7, 6 aprile 2002 Scheda

Così i cittadini scrivono la “finanziaria”

Marco Bello Paolo Moiola

Irganizzato da un’équipe di 50 persone, il bilancio partecipativo interessa oltre 10 milioni di abitanti di Rio Grande do Sul, lo stato più a sud del Brasile.

Porto Alegre.

Si tratta di definire come destinare il denaro pubblico dell’anno successivo, arrivando a una proposta di bilancio da presentare all’Assemblea legislativa (il parlamento dello stato) che dovrà convertirla in legge. Ma come far partecipare il maggior numero di cittadini alla scrittura della finanziaria?

Il processo, che combina democrazia diretta con democrazia rappresentativa, è complesso e per di più dinamico (principio della autoregolamentazione), ovvero può essere modificato e perfezionato ogni anno tramite contributi della popolazione. Si svolge da metà marzo a metà settembre e si può schematizzare in tre fasi.

In una prima fase si realizzano assemblee a cui può partecipare chiunque abbia almeno16 anni, e dalle quali usciranno proposte e priorità per gli investimenti in opere e servizi, nonché i nomi dei delegati per la fase successiva. Qui tutti possono prendere la parola e proporre. Le assemblee si svolgono sia a livello regionale (23) che municipale (497). Per le regioni sono di due tipi: di "direttrice" e sulle "tematiche di sviluppo". Nelle prime governo e popolazione definiscono le linee generali per orientare il dibattito nelle tappe successive. Le direttrici sono discusse in base alle potenzialità, carenze e vocazioni della regione. Nelle seconde i cittadini iniziano a decidere sui programmi prioritari per la regione, orientandosi su 9 temi (agricoltura, turismo, ambiente, creazione di lavoro, educazione, ecc.). Tutti i partecipanti possono votare tre programmi di diverse aree tematiche. Il punteggio sarà sommato a quello ottenuto, successivamente, nelle municipali. Nelle stesse assemblee si eleggono i cosiddetti delegati tematici regionali.

A livello municipale i cittadini propongono, dibattono e votano le priorità in opere e servizi relative alla città (con lo stesso sistema di voto delle regionali) ed eleggono i delegati municipali.

Il secondo livello, più tecnico, è quello dei delegati, eletti nella prima fase in proporzione di uno ogni 20 partecipanti alle assemblee. Questi si riuniscono nelle Plenarie dei forum regionali, dove si incontrano i delegati tematici e quelli municipali. E’ qui che si sistematizzano le domande della popolazione (raccolte nella prima fase) secondo criteri di carenza, viabilità tecnica, legale e finanziaria.

Si eleggono, inoltre, i consiglieri per il Consiglio statale del bilancio partecipativo (terza fase). Nelle plenarie si costruisce già una parte del piano degli investimenti e servizi dello stato.

Il Consiglio statale è l’istanza massima del processo e lavora direttamente con il governo alla proposta finale del piano di investimenti, che verrà trasmesso all’Assemblea legislativa per l’approvazione.

I consiglieri, eletti per ognuna delle 23 regioni, costituiscono il collegamento tra la popolazione e il governo, quindi tra democrazia diretta e rappresentativa. E’ in questo spazio di lavoro che le aspettative popolari, già selezionate, sono strutturate e armonizzate a livello di stato. I consiglieri rappresentano le decisioni degli abitanti della loro regione di fronte al governo e sono anche incaricati di informare la gente sullo svolgimento delle ultime fasi del processo.

Delegati e consiglieri hanno il mandato di un anno e il loro lavoro non è retribuito.

Una volta approvata la "finanziaria", la popolazione segue le tappe di esecuzione degli investimenti previsti. Tutte le decisioni prese sono pubblicate nel "quaderno del piano di investimenti e servizi", strumento essenziale per il controllo popolare delle realizzazioni.

Il governo poi, durante le assemblee, presenta i conti dello stato, ovvero il rendiconto degli investimenti reali effettuati, per un’effettiva trasparenza del bilancio pubblico.

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