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L’edicola di piazza Venezia

L’edicola giornali attualmente esistente in piazza Venezia sul lato nord di via Grazioli presso Largo Porta Nuova (Fontanone), a causa della nuova sistemazione dei percorsi pedonali attorno all’incrocio e dello spostamento a sud della fermata degli autobus, deve anch’essa per ragioni logistiche-commerciali essere trasferita sul lato sud di via Grazioli. Essa anzi è in avanzato stadio costruttivo nel tratto compreso tra via San Francesco d’Assisi e via dei Paradisi e così si evidenziano chiaramente alcuni elementi negativi che si potevano in parte evitare, se solo si fosse eretto, come è in uso in Svizzera, uno scheletro volumetrico che evidenziasse la proposta, allo scopo di raccogliere i necessari suggerimenti, i pareri, le critiche o le approvazioni dei cittadini.

In effetti la zona, compresa tra via Grazioli e l’antico Istituto delle Canossiane e percorsa dalla roggia che scendeva dagli opifici di via Molini e dell’alta via Grazioli, ha un grande valore storico, tradizionale e ambientale e meritava sicuramente molta più attenzione da parte dell’Amministrazione e degli Organi Tecnici comunali.

Gli elementi sui quali sarebbe stata opportuna un’attenta riflessione sono i seguenti:

- la volumetria e l’altezza, che si sarebbero dovute mantenere il più contenute possibile, per salvaguardare le visuali ed il rapporto coi vicini antichi edifici. In particolare l’altezza è sicuramente eccessiva, molto maggiore di quella dell’edicola attuale, e quindi è auspicabile che venga eliminato almeno il fascione sommitale;

- la tipologia architettonica, della quale non è evidenziata sul posto alcuna proposta; non è reperibile inoltre il prescritto cartello di cantiere, con riportati i nominativi dell’impresa, della committenza e dei tecnici responsabili;

- il rispetto della roggia, evidentemente non preso in considerazione, in quanto l’edificio è stato addossato alla recinzione della stessa;

- l’orientamento della pianta rettangolare, che dovrebbe essere invertito appunto per rispettare l’area della roggia e la prevalenza di linee e spazi paralleli alla via.

È l’amore verso la nostra città che ha mosso queste nostre osservazioni. Speriamo che inducano nei nostri decisori una maggiore sensibilità ambientale e culturale.

Ing. Paolo Mayr, presidente della Sezione trentina di Italia Nostra

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