Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Un carcere da non abbattere

Caterina Rosa Marino

Facendo mia una considerazione ormai entrata nel linguaggio comune, posso affermare che in Italia non abbiamo petrolio, né alcun tipo di materia prima, tradizionalmente intesa, in forma abbondante e diffusa. Quello che abbiamo in abbondanza è l’immondizia, che opportunamente ridotta in quantità all’origine, separata virtuosamente e con il residuo riciclato, come Vedelago insegna, diventa “materia prima seconda”. Se il residuo fosse incenerito, diverrebbe, invece, pericoloso e ad alta tossicità, con necessità di essere smaltito come le scorie chimiche più pericolose.

Un’altra cosa che abbonda è il sole, chiunque lo vede: se ricoprissimo i tetti d’Italia di pannelli solari, e contemporaneamente riducessimo i consumi, daremmo una svolta al fabbisogno energetico.

Infine cosa abbonda in Italia, mentre nessun altro paese al mondo può vantarne in quantità e qualità simile al nostro? Che incomparabile risorsa abbiamo in Italia che non si può delocalizzare? La nostra arte, la nostra storia, i nostri artisti, la nostra cultura, i nostri paesaggi; tutto questo e altro ancora costituisce il nostro petrolio, il nostro patrimonio, il nostro vanto, l’eredità dei nostri figli!

Con cecità esasperante e oscena trascuratezza, senza rispetto del passato e del futuro, la nostra sola ricchezza è stata trascurata, sperperata e distrutta, da affaristi avidi, corrotti e corruttori e da una classe politica di volgarità e ignoranza ineguagliabile. Una volta, almeno così mi pareva, esisteva una differenza, in questa povera Italia, tra le personalità politiche progressiste che a quel patrimonio volevano ispirarsi e che si adoperavano per preservarlo e perpetuarlo, e altre personalità politiche che della cultura e dell’arte proprio non sapevano che farsene, anzi, ne erano palesemente infastidite per gli impicci pratici che creavano al momento di buttar giù una villa Liberty per sostituirla con l’ennesimo condominio o l’ennesimo supermercato. Al momento attuale, ho un problema non da poco, non riesco a vedere più quella diferenza! Il fastidio, neppure nascosto, che molti politici provano nei confronti di chi fa appello alla protezione dei beni culturali e ambientali, è trasversale, e qui a Trento, ne abbiamo un esempio formidabile! La pervicacia con cui s’insiste nel voler abbattere il vecchio carcere è indegna della tradizione trentina di amore verso le proprie testimonianze storiche e culturali. Continuare a dire contro ogni evidenza storica, culturale, architettonica, artistica, financo sentimentale, che il carcere asburgico non ha nessun valore è come voler nascondere il sole con un dito!

È stato inaugurato recentemente, dopo il restauro, il forte asburgico di Cadine, e del carcere, testimonianza assai più pregnante, resterà solo un mucchietto di sassi entro il 2012! Provo vergogna della mia stessa parte politica! Quella parte politica da cui mi aspetto determinati requisiti, cui ho firmato da sempre, cambiali in bianco. Il vecchio carcere, è un antico edificio storico, non è frutto del sacco edilizio anni ‘60 e ‘70, ma di quell’amministrazione asburgica che qui pare abbia lasciato ottime memorie. Abbatterlo e costruire al suo posto l’ennesimo anonimo accumulo di cemento, acciaio e vetro, così inutilmente uguale, tristemente banale e vuoto di ogni valore, che puoi incontrare ovunque, indifferentemente, da Hong Kong a Los Angeles, da Dubai a Pechino?

Alla lettera del magistrato Carlo Ancona, che ho apprezzato in ogni sua riga, e che giustamente si rifiuta di lavorare in uno squallido centro commerciale, aggiungo, se posso, che non considero un civile biglietto da visita vivere e educare dei figli in una città colpevolmente orfana della sua storia.

Articoli attinenti

Nello stesso numero:
Carcere: speranze al lumicino

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.