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QT n. 2, febbraio 2015 Trentagiorni

Una Torre che pende a destra

Osvaldo Maffei

Nel 2004, nella chiesa di Sant’Ilario di Rovereto, ad assistere alla messa di rito tridentino con don Ugolino Giugni, c’erano fra gli altri alcune facce note della destra trentina, come Emilio Giuliana e Paolo Motta della Fiamma Tricolore, e alcuni appassionati di canto gregoriano. La cosa non lasciò indifferenti alcuni giovani di Volano, dove in quel periodo stava nascendo l’Associazione Culturale “La Torre”, di ispirazione cattolica.

Trento, manifestazione di protesta contro le “sentinelle in piedi”

Dopo i primi timidi tentativi, nel gennaio 2006 “La Torre” organizza nell’aula magna delle elementari di Volano una conferenza (“I martiri di Cristo”) che traccia la rotta per gli anni a venire.

Da allora ad oggi i temi variano di volta in volta: da quelli indiscutibilmente nobili, come i drammi delle popolazioni del Burundi e del Libano o i lager cinesi, fino a tematiche etiche (il confine fra vita e morte, le famiglie naturali), ma anche pseudoscientifiche, come l’anti evoluzionismo.

Nel 2010 l’associazione opera una sorta di svolta politica: se fin lì essa si ispirava alla destra nazionalistica, con la mostra “1809-1810, Andreas Hofer tra mito e storia, le cartoline raccontano” e il posizionamento di un cippo commemorativo, tende una mano ai nostalgici di un Tirolo tradizionalista e cattolico, come conferma la presenza degli Schützen per le vie del paese.

Ma l’aspetto più significativo del percorso de “La Torre” è però il suo interesse per la Russia; vedi le conferenze “Russia ed Europa, la sfida del Terzo Millennio” (2014), e la più recente “Vita e famiglia: crisi dell’Occidente e rinascita dell’Oriente?”, tenutasi il 29 gennaio scorso, che ha visto intervenire i consiglieri provinciali Claudio Cia e Rodolfo Borga, (che hanno inneggiato alla lotta contro il disegno provinciale di legge anti-omofobia), e Toni Brandi, presidente di “ProVita”, il quale, fra slide, tabelle e qualche battuta di cattivo gusto, si è spinto a dire che nemmeno Hitler aveva osato strumentalizzare per la sua propaganda i bimbi delle materne.

Ma la ciliegina sulla torta è stato l’ospite russo Alexey Komov, per il quale la crisi dell’Occidente deriva dal fatto che “all’amore di Dio, fino al disprezzo di se stessi; si è sostituito l’amore di se stessi fino al disprezzo di Dio”. In tutt’altra direzione marcerebbe la Russia, un esempio, un faro per l’Europa. La rinascita spirituale russa si sostanzia in 30.000 nuove chiese (200 solo a Mosca) e in una politica demografica che intende contrastare la rivoluzione “post-trotskista” (?), provocata da sovversivi al soldo dei banchieri di Wall Street, dei massoni, di Obama e di chissà chi ancora. Ecco perché Putin dà fastidio agli occidentali!

Insomma, uno scontro apocalittico fra Chiesa e anti-Chiesa, in cui i gay sono tirati dentro loro malgrado come capro espiatorio della decadenza morale, e in cui la Russia di Putin, con la sua repressione dei diritti e la sua delirante omofobia, è un esempio da seguire.

Proprio su uno dei temi più cari ad entrambi, i gay, il feeling del presidente de “La Torre” Giovanazzi con Brandi è stato riconfermato, stavolta con un terzo incomodo a tenere alto il lumicino: il sindaco di Volano, presente in fondo alla sala, il quale, sul finire del suo mandato, ha concesso loro a titolo gratuito fino al 2022 una nuova sede nella bella Casa Legàt.

Volendo chiarire definitivamente l’identità e le amicizie de “La Torre”, la consultazione del loro sito offre una serie di collegamenti interessanti. Ad esempio, il loro presidente Andrea Giovanazzi è anche il responsabile commerciale della rivista romana di Cesare Brandi “Pro Vita” e sia lui che la rivista, insieme con i “Giuristi per la Vita”, e naturalmente altri movimenti tradizionalisti di destra, si sono distinti come promotori delle “Sentinelle in piedi”; e probabilmente con questi convegni aspirano ad ottenere una legittimazione culturale che proprio non meritano.

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