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Egregio prof. Renato Bocchi...

Adriano Rizzoli

La ringrazio per il suo chiaro intervento sulle Albere sull’ultimo numero di Questotrentino, così come ringrazio l’architetto Lupo per la sua “arrabbiata”, e motivatissima, nota sulle barbariche invasioni dei salumi. Che dire di una mediocre operazione speculativa (tutta interna ai potentati nostrani col grande nome a giustificarla per far tacere tutti, architetti e urbanisti compresi) che, MUSE a parte, è lasciata alla depressione di un mercato non certo appetito dai nostrani cultori del sapere e della tradizione, sia essa culturale, sociale o urbanistica?

Che ne sarà di un MUSE-cattedrale quando comincerà a scarseggiare la “materia prima”?

Che dire, oltre che dei salumi in bella mostra, della ristorazione da Far West dall’altra parte, a pochi passi dal MUSE... “Il tutto immersi in un’originale atmosfera da saloon ricreata con le originali selle dei cowboy, le carovane, le botti di legno e i totem degli indiani d’America”?

Che dire di quanto in un calendario sempre più vago e precario sull’area di Piedicastello, dall’altra parte di quel fiume canale, o di quella appestata di Trento Nord (tra i siti più inquinati d’Italia) sulla quale l’unica nota di “temerarietà urbanistica” è quella di una parte della maggioranza comunale (e privata?) che se l’è autosponsorizzata con un altro (presunto) grande nome, peraltro oltre il pensionamento?

Lei scrive col cuore e con la passione per questi come altri mille luoghi di questa meravigliosa terra, ed è tanto, non so se ce lo meritiamo per quanto ci siamo rimbambiti, drogati dal “sistema trentino”!

Sì, certo, sembrano maturi i tempi per qualcosa che nasca dal basso e non da regalie a questa o a quella Spa amica.

Comprendo il suo anelito, anche se non capisco quando e come potrà pian piano avviarsi questa mutazione, non solo generazionale. Se non lo possono fare gli ordini professionali, quelli imprenditoriali,... chi?

Anche se è difficile e molto complicato, perché lei (che per fortuna non ha legami particolari con questa Provincia, quando aveva contribuito a quel “Piano per il centro storico” era stato chiaro, forse per questo è poi sparito), assieme alle persone pulite di questa terra, assieme allo stesso arch. Michelangelo Lupo, non cominciate a parlare e ragionare su qualcosa che possa veder piantato un seme, e pian piano vedere qualche timido germoglio? Buon lavoro.

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