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Il teatro di Villazzano

Una casa aperta e un luogo di comunità

Il teatro di Villazzano

È partita lo scorso 7 ottobre la sfida del nuovo Teatro di Villazzano gestito da TeatroE. Una novità che arricchisce ulteriormente la proposta culturale di Trento e periferia. Una novità che, in meno di due mesi, ha già dimostrato di saper far presa su un pubblico composto da una comunità locale affezionata quanto da gente di città. Aver vinto il bando di gestione del Teatro di Villazzano per la famiglia Corradini è più che un semplice successo artistico: è rientrare dalla porta principale nella casa – completamente rinnovata, moderna fuori, familiare e accogliente dentro – che per più di trent’anni è stata curata dall’indimenticato Gianni. Tocca ora alla moglie Maria Zini, ai figli Mirko e Cristian e ai più giovani collaboratori, coglierne l’eredità guardando al futuro.

Per cercare di scoprire i gusti del proprio pubblico, e soprattutto per differenziare l’offerta da quella di altri teatri, la direzione artistica ha optato non per un’unica grande stagione, ma per diverse piccole rassegne. Una proposta che, ragionevolmente, non va a saturare quella già presente in Trentino, ma cerca una propria identità. Ecco allora il perché di un cartellone – esclusivo in regione – di teatro di prosa dedicato alla commedia all’italiana, organizzato in collaborazione con La Bilancia Produzioni di Stefano Marafante. O dei sei appuntamenti lirico-musicali in sinergia con l’Associazione Musicale Aurona del maestro Claudio Vadagnini. O delle residenze che apriranno le porte al lavoro di cinque compagnie trentine e ad una nazionale.

Le famiglie saranno al centro dell’attenzione: si intende richiamarle per intero attraverso il teatro ragazzi e quello amatoriale, quest’ultimo gestito dal Gruppo Teatrale Gianni Corradini. L’ampia e variegata programmazione (oltre cinquanta aperture) si completa con un’anteprima del Teatro della Meraviglia, due eventi dedicati alla parità di genere e tre al linguaggio del teatro-danza. Proposte per tutti i gusti, dall’intrattenimento alla ricerca, per ridere e riflettere, per ritrovarsi e confrontarsi. Il Teatro di Villazzano – che fa rete con Pergine, Meano e Portland – vuole essere, seguendo l’insegnamento di Gianni Corradini, una casa aperta a chi ha idee e progetti da sviluppare, un cantiere di creazione, un luogo pubblico dove fare comunità.

Il teatro di Villazzano

Le premesse sono molto buone. L’inaugurazione, distribuita su due fine settimana riempiti da spettacoli amatoriali, musicali e per ragazzi, letture interpretate ed un tour artistico del teatro, ha avuto un’ottima e sentita partecipazione.

La stagione è partita con il botto: le prime di lirica (con un titolo impegnativo e altisonante come “Turandot”) e di teatro comico (con lo spettacolo “Che classe”) hanno entrambi registrato il tutto esaurito. Dopo le prime rappresentazioni, le forze hanno fatto all in sull’edizione numero 18 di Fantasio.

Dopo dieci anni, il festival internazionale di regia, cardine di Mirko Corradini & C., è tornato nella sua culla. Gli otto registi selezionati erano chiamati stavolta a sfidarsi su “La locandiera” di Goldoni. Per scelta editoriale non parleremo per esteso delle serate finali. Diremo soltanto che il corto di Andrea Saitta (“La locandiera – Esprit de pomme de terre”), premiato senza esitazioni da due giurie su tre per l’originalità e la coerenza dell’idea, la pulizia e la precisione certosine nella direzione degli attori, da solo sarebbe un’ottima carta per far ricredere gli scettici nella formula. Vero è che i registi sono caricati di un compito grave e irto di paletti (in 15 giorni, con attori estratti a sorte e un budget esiguo, devono imbastire un piccolo spettacolo di 15 minuti), ma lo spettro dell’improvvisazione viene scacciato quando corrono in soccorso la fantasia e l’arte.

Le stagioni riprendono ora il loro corso: il prosieguo ci dirà se il nuovo Teatro di Villazzano saprà mantenere i numeri e la qualità delle prime uscite, ma soprattutto consolidarsi come casa aperta e luogo di comunità.

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