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QT n. 9, settembre 2022 Trentagiorni

Comunità di Fiemme: si investe sull'usato sicuro

Riconfermato alla Comunità territoriale di fiemme Giovanni Zanon, che ha tenuto ben nascosto il progetto dell'Ospedale di Cavalese

In tanti se l’aspettavano. Cavalese, il comune più importante della valle di Fiemme nella erogazione di servizi pubblici è rimasto isolato. Proprio l’ente al quale spetta decidere sull’assistenza agli anziani, al mondo dei deboli, sulla assegnazione delle case popolari, nella definizione dei servizi della medicina territoriale, la Comunità territoriale di Fiemme ha umiliato il comune capofila del territorio. Otto sindaci su nove hanno deciso di nominare Giovanni Zanon presidente dell’ente, nonostante la netta contrarietà espressa dal sindaco di Cavalese, Sergio Finato. Si è scelto l’usato sicuro.
Zanon è stato presidente della Comunità dal 2015 al 2020, poi nominato Commissario dell’ente fino a ieri. Una persona che conosciamo sensibile ai temi sociali. Ma mentre si accentua l’attacco privatistico ai servizi pubblici, dalla sanità alle mense fino all’edilizia, non sono più sufficienti i documenti di denuncia e analisi che Zanon ha offerto alla politica trentina. C’era bisogno di una scossa, anche per superare i limiti di questa restaurazione delle Comunità di valle operata della giunta Fugatti. A parte qualche lettera che non disturba chiunque comandi in provincia, Zanon è il politico che si adegua, a tutto. Lo ha ben dimostrato tenendo nel cassetto la planimetria della oscena proposta del nuovo ospedale di Fiemme avanzata con progetto di finanza dalla Mak Costruzioni di Lavis.

Giovanni Zanon
Ad oggi, a 30 mesi del deposito del progetto, nessun cittadino ha potuto conoscere una traccia di progetto, un business plan, la logica urbanistica che ha sostenuto un simile passo. Eppure, per legge, il NAVIP (Nucleo di analisi e valutazione degli investimenti pubblici) aveva tassativamente 90 giorni per esprimere un parere sull’interesse generale della eventuale opera. Grazie a Zanon, e alla complicità dei precedenti sindaci, tutto è rimasto nascosto. Non era proprio il caso di veder riconfermato in una simile carica una persona che ad oggi ancora mantiene sul tema la totale segretezza, supino agli ordini della giunta Fugatti. I sindaci che lo hanno sostenuto hanno ormai una sola prospettiva, l'attenzione alle prossime elezioni provinciali. Alcuni di loro stanno scegliendo dove accomodarsi e sembra che la poltrona più appetibile - nulla è casuale - si chiami Progetto Trentino o come scelta più estremista Campo Base. Come minimo hanno dimostrato una totale incapacità di rinnovamento.
Il piatto degli affari per la valle è appetitoso. È in ballo Il BRT (Bus Rapid Trasport), 90 milioni di euro, le Olimpiadi, perlomeno 58 milioni, e l’ospedale, ormai obiettivo dimenticato in vista delle Olimpiadi, causa l’inerzia di Fugatti e quella del commissario della comunità di valle uscente, Giovanni Zanon.
L’ente dovrà fare subito delle scelte impegnative: nominare il Comitato esecutivo, una struttura solo propositiva. E nominare l’assemblea per la pianificazione territoriale, a scelte ormai definite, vedasi olimpiadi. Pensiamo un po’, potrà perfino esprimere un parere sul bilancio dell’ente. Ma niente, proprio niente di più. Anche per questi motivi era più che necessario, a detta di otto sindaci su nove, affidarsi all’usato sicuro.