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QT n. 6, 18 marzo 2000 Servizi

Mezzolombardo: si replica?

Vigilia elettorale: probabile, come nel ‘95, un ballottaggio fra Patt e centro-destra.

Aprima vista, gli schieramenti che parteciperanno alle prossime elezioni comunali di Mezzolombardo sembrano essere molto diversi da quelli che concorsero alla tornata del ’95. In realtà, salvo qualche eccezione, le novità riguardano più i simboli che la sostanza. Mancando però ancora alcune settimane prima del deposito delle liste, non sono escluse sorprese. Al momento, in ogni caso, si annunciano almeno cinque formazioni.

La prima a smuovere le acque è stata la neonata lista civica di centro-destra dal nome un po’ strapaesano di "Liston", formazione tra i cui fondatori risaltano uomini che hanno militato in Alleanza Nazionale e Forza Italia. La nuova lista ha coinvolto a sorpresa qualche personaggio di centro a suo tempo più vicino alla sinistra, ma il leader indiscusso della formazione resta il giovane e attivissimo avvocato Rodolfo Borga, già rappresentante del Polo per Mezzolombardo nel Consiglio comunale uscente. Uomo con radici sicuramente di destra, Borga era entrato a suo tempo in contrasto insanabile con il consigliere provinciale Taverna quando propose di intitolare ad Andreas Hofer (Dio, Patria e Famiglia) la sezione di Alleanza Nazionale di Mezzolombardo. La lista di centro-destra è accreditata per passare al ballottaggio, anche se il precedente del ‘95 (come "Polo per Mezzolombardo" la prestazione non fu eccelsa) non è di buon auspicio.

Il Patt, partito di maggioranza uscente che a Mezzolombardo ha espresso il sindaco per oltre sette anni, dopo aver avuto contatti con quasi tutti ha deciso alla fine di correre da solo. Il Patt della borgata è però in doppia difficoltà: non si ripresenta la sindaca Laura Dalfovo che si era costruita negli anni una certa credibilità (i quotidiani locali l’hanno paragonata a Margareth Thatcher per il suo piglio deciso) e poi, a Mezzolombardo, Franco Tretter era di casa e vi ha concluso alcuni degli "affari" che sono ora al vaglio della magistratura. Manca un candidato forte, il partito sembra allo sbando, il gruppo consiliare si è dichiarato indipendente dal Patt, molti voti se ne andranno, ma la performance potrebbe risultare, più per demerito dei potenziali concorrenti, migliore del previsto.

Ma paradossalmente (rispetto al traino garantito dalla posizione di governo a livello provinciale) chi sta peggio è il centro-sinistra. La novità dovrebbe essere come in tanti altri Comuni trentini l’esordio della lista Margherita, ma a Mezzolombardo il fiore scelto da Dellai & Company scarseggia di petali. Giancarlo Dalfovo, assicuratore e presidente della forte squadra locale di volley, figlio d’arte (suo padre è stato sindaco Dc per tutti gli anni ‘80), non sembra l’uomo in grado di raccogliere il consenso decisivo. La sua autocandidatura quale sindaco di tutto il centro-sinistra finora ha creato più fratture che entusiasmi. In troppi si ricordano i suoi frequenti giri di valzer: prima vicesindaco popolare alleato con il Patt dal ’93 al ’95, poi in gioco fino all’ultimo per l’alleanza con la lista progressista e quindi sostenitore del candidato sconfitto del centro destra: il tutto nel giro di qualche settimana!

Esce infine dalla scena la lista progressista di Ambiente e Società che nel ’90, unendo la sinistra allora comunista, cattolica, ambientalista e solidale, aveva raccolto il 20% dei voti. Grazie anche al protagonismo dei Ds (di cui abbiamo già riferito qualche settimana fa) molti dei fondatori della lista Ambiente e Società (compreso l’uomo di punta, il medico Paolo Fedrizzi) se ne ritorneranno quasi certamente a casa. Forte di un pugno di tessere, il segretario dei Ds si è presentato al tavolo delle trattative con l’obiettivo della grande coalizione, Patt compreso. Ipotesi non digerita dai più della lista progressista i quali, piuttosto che mettersi di traverso, hanno messo (provvisoriamente?) in liquidazione l’aggregazione. D’altra parte i consiglieri comunali uscenti eletti nelle fila della lista progressista hanno aderito da qualche settimana al partito di Veltroni e se, come pare, ricandideranno, lo faranno sotto la bandiera della quercia che insiste per un’ampia alleanza senza guardare troppo per il sottile.

Rimangono infine le due liste di ispirazione laico-socialista guidate da leader che politicamente sono fortemente ostili l’uno all’altro. La prima, quella capeggiata dal vicesindaco uscente e che a suo tempo faceva riferimento all’allora consigliere provinciale Mauro Bondi, sembra decisa a correre da sola, pronta, in sede di ballottaggio, ad offrire il proprio prezioso pacchetto di voti in cambio di un’adeguata rappresentanza in giunta comunale. La seconda, più vicina al presidente del Consiglio Regionale Leveghi, siede per il momento intorno al tavolo della trattativa assieme ai Ds ed alla Margherita.

Arrischiamo una previsione a due mesi dalle elezioni: salvo miracoli si annuncia un ballottaggio tra Patt (o lista autonomista omonima) e Lista civica di centro-destra. Insomma un replay della volta scorsa.

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