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Caso Villa Igea: indagine adeguata?

Antonio Pedrotti

Insisto sulla questione dei tumori al CTO, poiché dubito che questa Procura possa svolgere indagini adeguate (comprendendo pure i casi della Fisioterapia), non avendo a suo tempo considerato precise denunce che forse avrebbero almeno in parte evitato i guai successivi. In un caso analogo la Procura di Venezia ha agito con sensibilità e secondo logica, invitando con un appello i cittadini, tramite i media, a denunciare malattie presumete da esposizione. Nonostante i titoli eclatanti dei quotidiani locali in data 29 marzo, mi pare che in realtà, si cerchi di minimizzare. Su 5 casi de-nunciati, per 2 (forse) sarebbe stato dimostrato il nesso di causalità., Ma i casi, in ortopedia, sono almeno il doppio. La Procura non è tenuta a procedere d’ufficio anche per questi? E per quelli ove non s’è trovato il nesso, è in grado di escludere scientificamente il ruolo di concausa dei raggi X?Mi risulta da testimonianze inconfutabili di personale di sala operatoria,tra cui un caso non denunciato, che l’esposizione idebita dura almeno dal ‘75.

Per quanto riguarda i 5 casi, della Fisioterapia, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) tende a negare che le onde EM ad) alta frequenza, quali radar e marconi, possano di per sé sole dare l’avvio ad un tumore, ma non è im grado di escludere neppure per esse il ruolo di concausa. Ed aggiungerei, men che meno considerando le modalità (contatto con gli apparecchi) e la durata del rischio (anni o decenni); se gli esperti giudicano "esposizione indebita" pure quella dei pazienti in attesa.

Sottolineo anche d’aver diffidato la Direzione dall’esporre i dipendenti ancora nell’88 senza considerare l’esposto del ‘90 e la causa di lavoro, del ‘92.

Ho pure l’impressione che personale paramedico ammalatosi sia stato ad arte mal informato, mal consigliato o dissuaso dal denunciare.Dopo che si è riscontrata una’incidenza tumorale statistica da 50 a 200 volte superiore alla media, ora qualche esperto afferma che i casi di mortalità tra esposti e non esposti si equivarrebbero. Credo che caso mai si debbano far confronti tra morbilità, poiché non mi risulta che nessuno dei 5 casi denunciati, né la gran parte di quelli noni denunciati, per fortuna, siano morti...

Il Trentino figura al terzo posto in Italia per decessi ritenuti evitabi-li. Guarda caso, vi sono 4 province autonome nei primi 5 posti. Visto che si è citato il procedimento di "probability causation"’degli Stati Uniti, ricordo che qui vengono indennizzati sostanziosamente anche fumatori affetti da neoplasie polmonari.

Sottolineo la grave responsabilità delle gestioni Cioffi-Belli e Buriani-Montesanti, che han mantenuto troppo a lungo e coscientemente gravi disfunzioni al CTO, rifiutiando controlli ripetutamente richiesti, e nonostante diffide in più occasioni. Costoro non risponderanno,poiché purtroppo quando era ora d’indagare, non è stato fatto; e adesso che sono accaduti i guai, immagino si tirerà in ballo la prescrizione.

Per finire, non a caso i posti-letto al CTO sono passati da 160 a 34. Le cifre sono eloquenti.

dott. Antonio Pedrotti