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Telefoni e telefonini

... e poi fumo passivo, OGM, fughe di gas e “cartelle pazze”.

Attivazione non richiesta di un servizio telefonico. Diversi utenti ci hanno segnalato una situazione di questo genere, di cui già ci siamo occupati per quanto riguarda la Wind; ora le compagnie telefoniche interessate sono la Telecom e Tele+.

Prima di entrare nel merito della questione ci preme ricordare agli utenti che si sono ritrovati con abbonamenti e servizi telefonici non richiesti che, rivolgendosi ad una associazione di consumatori, possono ottenere la restituzione di quanto pagato per tali servizi. Il 4 dicembre, davanti ad un Giudice di Pace, è partita la prima causa di un utente, vittima della Telecom; l’utente è comparso assieme ai vertici della società telefonica per sentirla condannare a due milioni di vecchie lire di risarcimento per avergli imposto la segreteria telefonica a sua insaputa. L’attivazione improvvisa del servizio aveva messo infatti il cittadino in questione al centro di diverse disavventure. Il servizio non richiesto lo ha dapprima fatto litigare con la sorella, il cui invito alla cena di compleanno, lasciato in segreteria, è rimasto inascoltato; poi ha creato problemi sul lavoro, in quanto il datore gli aveva indicato, parlando nella segreteria del telefono, dei compiti da svolgere, rimasti inevasi e non per colpa dell’utente.

L’attivazione della segreteria aveva anche trasformato il nostro utente in un maleducato, che non rispondeva ai messaggi lasciati da amici e conoscenti. Insomma, costui ha avuto un bel da fare per spiegare a destra e a manca che i messaggi lasciati non avevano avuto risposta non per negligenza, ma semplicemente perché egli non sapeva di disporre di questo servizio sul proprio telefono. Se qualcuno avesse subito la stessa sorte, sa ora come farsi risarcire.

I superflui UMTS. L’Intesa dei consumatori (Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ha avviato una campagna di informazione diretta al consumatore, perché eviti di spendere oltre 500 euro per acquistare un nuovo telefonino inutile e dannoso. Infatti i cosiddetti telefonini di terza generazione serviranno solo a spillare quattrini alle famiglie e risarcire le società di telefonia dei miliardi spesi per le licenze degli UMTS, soldi che basterebbero (solo la metà) a mettere in sicurezza l’intero patrimonio scolastico italiano.

La prova di utilità e di efficienza di queste diavolerie (il cui costo è bassissimo alla fabbrica, ma altissimo al negozio per sfruttare gli ingenui acquirenti desiderosi di questo sedicente status symbol) è già fallita: è pressoché impossibile seguire una partita di calcio in uno scherzetto di pochi centimetri quadrati! Dopo il secondo tentativo viene voglia di gettare via il cellulare per la rabbia. Quanto all’invio di foto, inquadrare il soggetto col cellulare è difficoltoso e poi c’è la grave questione della violazione della privacy, a difesa della quale le associazioni dell’Intesa daranno battaglia, chiedendo il sequestro degli apparecchi dai quali partono foto non autorizzate di volti e persone. Ci sembra infine assurdo ridursi a leggere sullo schermo del cellulare, anziché sul tradizionale quotidiano, con i suoi approfondimenti, le notizie di cronaca o gli appuntamenti culturali. Siamo insomma decisamente contrari all’abbrutimento delle news sui cellulari, dannose pedagogicamente e culturalmente, e anche per la massa di onde elettromagnetiche che emanano, aumentando il rischio (attestato dall’Istituto Superiore di Sanità) di leucemia infantile nei giovani.

Le associazioni che si riconoscono nell’Intesa dei consumatori invitano quindi le famiglie a destinare – discutendone prima con i propri ragazzi – il costo di uno di questi inutili apparecchietti alla ricostruzione della scuola di San Giuliano distrutta dal terremoto e ad interventi di verifica straordinaria della sicurezza della propria scuola, creando un fondo della cassa scolastica delle singole scuole destinato a interventi di controllo e a corsi di aggiornamento per gli insegnanti e gli studenti.

Fumo passivo. Da Riva del Garda la signora C. C. torna su un tema già trattato: cosa si può fare contro il fumo passivo? Cogliamo l’occasione del quesito per segnalare che finalmente anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce, seppure in ritardo, la verità scientifica e oggettiva che il fumo passivo sul posto di lavoro favorisce l’insorgere del cancro.

E’ una vittoria importante, questa, anche per il Codacons, da anni impegnato in azioni giudiziarie contro il fumo passivo, sia per vietare il fumo sui posti di lavoro che per ottenere il risarcimento dei danni. Ancora molto resta da fare se si considerano le diverse segnalazioni che giungono all’associazione da parte di lavoratori costretti dai datori di lavoro a convivere con il fumo, "prima causa di morte evitabile al mondo" secondo l’OMS, con 90.000 morti l’anno solo in Italia. Il Codacons offre a tutte le vittime del fumo passivo assistenza legale specialistica in tutta la Penisola, attraverso l’associazione affiliata denominata "Articolo 32" (www.articolo32.net) per ottenere un congruo risarcimento del danno e l’eventuale condanna a vietare il fumo sul posto di lavoro.

OGM negli alimenti per neonati. La signora A. C. di Rovereto ci chiede se risponde al vero la notizia, apparsa su alcuni quotidiani, secondo cui negli alimenti per lattanti possono essere presenti organismi geneticamente modificati (OGM). Occorre precisare che ciò risulta vero a proposito del latte per la prima infanzia Alsoy, prodotto dalla ditta Nestlé; la cosa grave sta nel fatto che la presenza di OGM non è riportato sull’etichetta del prodotto, malgrado il TAR del Lazio abbia imposto ai produttori di indicare espressamente sull’etichetta anche quantità inferiori all’1%.

Fughe di gas. E’ stata da poco pubblicata un’importante sentenza del Consiglio di Stato con la quale è fatto obbligo alle società del gas di controllare gli impianti ed eventuali perdite anche all’interno delle abitazioni per tutelare la sicurezza dei cittadini, mentre finora tali società erano esentate, essendo tenute al controllo solo fuori delle abitazioni. Insomma, se ora si verifica una perdita di gas all’interno della propria casa le società del gas sono tenute ad intervenire.

Sempre in tema di gas, vogliamo ricordare l’iniziativa dell’Intesa dei consumatori di raccogliere le firme necessarie per la presentazione di un disegno di legge che riduca dal 20% al 10% l’IVA sul gas per usi domestici.

"Cartelle pazze". E’ di questi giorni la notizia che sono in arrivo "cartelle pazze" relative alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 1998. Il fenomeno questa volta sarebbe causato da "problemi tecnici" dei concessionari della riscossione, che si faranno quindi carico di risarcire e di comunicare ai contribuenti le conseguenti rettifiche. Anche perché pare che gli uffici dell’Agenzia delle Entrate non effettueranno alcuna lavorazione su queste pratiche, dato che gli avvisi sono da considerarsi nulli in virtù dei termini prescrizionali ormai scaduti. Per l’ennesima volta l’amministrazione finanziaria invita a pagare tasse ocontributi arretrati per i quali in realtà nulla è dovuto.

Ricordiamo agli utenti che, nel caso ricevano "cartelle pazze" e abbiano bisogno di consulenza gratuita, possono effettuare apposita segnalazione sul sito www. contribuenti.it (in collaborazione col Codacons) e porre un quesito ai nostri esperti, mentre utili consigli e informazioni si trovano sui siti www. cartellepazze .it e www. accertamenti.it, oppure rivolgendosi ai legali del Codacons.