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IRSR: un inquadramento bizzarro

Andrea Dalsasso

In merito alla decisione presa a fine novembre scorso dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale di Trento (ISRS) presieduto attualmente dall’assessore provinciale, all’istruzione, Claudio Molinari, di cambiare l’inquadramento contrattuale (passaggio al contratto collettivo del commercio!) delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dello stesso, viene naturale porsi e porre alcuni quesiti.

Cosa ha indotto l’attuale CdA a voler considerare da oggi l’IRSRS alla stregua di un’impresa commerciale, al punto da associarsi all’Unione Commercio, quando da sempre esso risulta caratterizzarsi quale ente privato preposto alla formazione professionale ed alla promozione culturale (corso per Educatore Professionale, OSA, ecc., Università della Terza Età)?

In coerenza con le decisioni assunte non sarebbe allora opportuno che l’assessore Claudio Molinari si dimettesse per lasciare l’incarico all’assessore al commercio Remo Andreolli?

E più in generale, come intenderanno l’IRSRS e l’Amministrazione provinciale continuare ad onorare la convenzione stipulata in materia di formazione ed aggiornamento del personale dei servizi socio-assistenziali?

Forse con la stessa disimpegnata miopia e l’irresponsabile leggerezza che ha sancito la cancellazione del corso triennale per Educatore Professionale in provincia di Trento?

Ai burocrati di ieri e di oggi non resterà che esercitare il solito chiacchierio di circostanza?

Intanto esprimo piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti dell’IRSRS.