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Inflazione: va un po’ meglio

Il Protocollo d’intesa fra Provincia e consumatori funziona.

Mercoledì 29 gennaio, in ritardo di un solo mese rispetto alle previsioni (ritardo in qualche misura giustificato dall’ampio e dettagliato dossier presentato in tale occasione sulla dinamica dei prezzi nel corso del 2002, con tabelle e grafici relativi agli ultimi 5 anni), l’assessore provinciale al commercio, Remo Andreolli, ha mantenuto l’impegno di verificare la decisione, presa a settembre (vedi E bravo Andreolli!) con i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati e delle associazioni dei consumatori, di analizzare assieme lo stato di attuazione del protocollo d’intesa per frenare il caroprezzi.

L’assessore Andreolli ha evidenziato la necessità di:

- istituire una commissione consultiva in ordine all’Osservatorio Provinciale per monitorare l’entità e l’efficienza della rete distributiva del commercio e degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande;

- creare dei momenti e degli spazi adeguati per l’educazione e l’informazione al consumo dei cittadini;

- trasformare i dati elaborati dall’assessorato in elementi utili a tutta la collettività per ridurre la dinamica inflattiva.

Il dossier, presentato dall’ufficio tecnico dell’assessorato, si compone di considerazioni generali e di analisi di dati relativi da un lato all’andamento dell’indice generale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati dal 1995 al 2002 in Italia e a Trento e relativa tabella con il tasso medio di inflazione, dall’altro grafici particolareggiati sui singoli capitoli di spesa: prodotti alimentari e bevande analcoliche; abitazioni, acque, elettricità e combustibili; mobili e servizi per la casa; servizi sanitari; trasporti; comunicazioni; ricreazione e cultura; istruzione; alberghi e pubblici esercizi; altri beni e servizi.

I settori dove i prezzi sono maggiormente aumentati nell’ultimo anno sono stati: istruzione, sanità, alberghi e trasporti.

Per quanto riguarda la dinamica dell’inflazione, "il primo aspetto che emerge dall’analisi dell’evoluzione del numero indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati è che negli ultimi sette anni il valore assunto dall’indice a livello nazionale è sempre stato superiore a quello del comune di Trento. Infatti, posta uguale a 100 la media del 1995, al dicembre 2002 l’indice ha raggiunto un valore pari a 119,1 in Italia e 117,7 a Trento, con differenze prossime anche ai 2,5 punti percentuali in alcuni mesi del periodo considerato. Questo significa, in altri termini, che tra il 1995 ed il dicembre 2002 l’inflazione nazionale è stata complessivamente pari al 19,1%, a fronte di un valore locale pari al 17,7%.

Concentrando l’attenzione solo sull’ultimo anno, il differenziale era di 1,2 punti percentuali a dicembre 2001 e si è progressivamente ridotto nel corso dei primi mesi del 2002 fino ad un minimo di 0,7 punti nel mese di maggio,per poi riprendere ad aumentare, soprattutto nell’ultimo trimestre, assestandosi a dicembre a 1,4 punti percentuali.

La dinamica dell’indice generale è la risultante dell’andamento degli indici dei 12 capitoli in cui sono raggruppati i circa 900 beni che compongono il paniere".

Dalla tabella emerge il fatto che da settembre a dicembre, ovvero da quando si è costituito il protocollo d’Intesa, la percentuale dei prezzi a Trento è risultata inferiore rispetto al dato nazionale.

Con ciò non si vuole dire che il merito di tale riduzione sia dell’iniziativa intrapresa dall’assessorato, ma semplicemente evidenziare il fatto che quando c’è collaborazione in merito ad una iniziativa nella quale si crede, i frutti poi si vedono.

Le proposte, che l’Intesa dei consumatori ha presentato e illustrato per permettere ai consumi di riprendere e, al contempo, fronteggiare il caroprezzi sono:

- accordarsi con gli esercenti e i rappresentanti delle categorie commerciali per bloccare i prezzi per tutto il 2003 al livello di settembre 2002;

- continuare con l’iniziativa del "prezzo amico" per alcuni beni particolarmente richiesti dalla collettività, pubblicizzando l’iniziativa e facendo conoscere ai consumatori quali siano gli esercizi che praticano tale iniziativa;

- promuovere concretamente, assieme all’assessorato, una campagna di educazione e informazione al consumo a livello territoriale.

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