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QT n. 18, 25 ottobre 2003 Servizi

Moena: un polo scolastico che scotta

La giunta comunale, nonostante le osservazioni del comitato, insiste nel fornire dati scorretti sulle reali dimensioni della struttura.

In questi giorni anche a Vigo di Fassa il comitato che chiedeva la realizzazione di un nuovo edificio scolastico con caratteristiche architettoniche più rispettose della storia edilizia della val di Fassa ha perso il referendum. Come accaduto a Moena (Due sconfitti: il cittadino e la democrazia), il sindaco ha inviato ai cittadini un appello a disertare le urne, ma ha anche fatto di più, arrivando a piantonare per tutta la giornata il seggio elettorale. Questi rappresentanti della Unione Autonomistica Ladina stanno utilizzando la tutela della minoranza linguistica in modo opportunistico: il partito di raccolta fassano perde sempre più ogni radice e contatto col territorio e lascia via libera ad ogni sorta di costruzione sconvolgendo paesaggio, centri storici e vivibilità degli abitati. Una sconfitta culturale che appare irrecuperabile e che tradisce gli intenti che avevano dato vita a questa organizzazione politica.

Si pensi che i punti forti del programma sono la realizzazione degli impianti sciistici di Val Jumela e in Marmolada, sul ghiacciaio.

Quanto accade a Moena non cessa di stupire. Il Comitato che si oppone alla costruzione del cubo di cemento ai piedi della storica e stupenda chiesa di S. Vigilio, cubo che dovrebbe ospitare le nuove scuole medie, ha presentato una serie di ricorsi alla giunta comunale dove dimostra, dati alla mano:

- che la precedente deliberazione del Consiglio comunale era viziata da dati inattendibili riguardo la volumetria dell’edificio e gli spazi a disposizione;

- la mancanza delle deroghe all’ordinamento urbanistico comunale riguardo l’altezza dell’edificio (oltre i 17 metri…);

- il mancato rispetto della legge urbanistica provinciale riguardo il rapporto fra superficie edificabile e fabbricato, riguardo la superficie coperta.

Ricevuto il ricorso, con straordinaria tempestività viene convocato il Consiglio comunale, un Consiglio chiamato a rispondere ormai solo alla politica delle deroghe: ben due quelle concesse agli alberghi e poi queste che riguardano l’edificio pubblico. Viene da chiedersi perché in val di Fassa si spendano soldi per varare degli inutili piani regolatori, offendendo in tal modo professionisti e cittadini.

Sul polo scolastico il Consiglio si limita ad annullare le deliberazioni prese il 30 giugno, e già questo è un passaggio significativo della vicenda. Risponde poi in modo superficiale solo ad alcuni dei quesiti posti. Non si motiva l’abbandono dell’area indicata nel PRG per l’edificazione del nuovo centro scolastico (più idonea, periferica al paese, lontana da flussi di traffico e dotata di spazi adeguati al gioco e alla serenità per i ragazzi).

Si è solo derogato sull’altezza massima dell’edificio, sulla distanza minima dalla strada che sale alla chiesa e sull’indice di copertura che, secondo il consiglio comunale, arriverà al 39%.

La nuova delibera risulta un’altra volta inutile, in quanto viziata da dati non corretti e dovrà subire un nuovo annullamento.

Infatti, l’area di pertinenza della scuola media computata dall’amministrazione comunale sottrae 453 mq. dall’attuale area di pertinenza della scuola elementare situata appena a monte. In pratica, grazie ad altre piccole astuzie (definiamole bonariamente in questo modo) si fa riferimento ad una superficie di 3380 mq. quando gli effettivi disponibili e calcolabili sono al massimo 1784.

Vi sono poi altre questioni non risolte dal nuovo pronunciamento del Consiglio che riguardano superfici non asservite allo scopo e di proprietà privata non specificate, vi sono norme di legge provinciale che il Comune nemmeno prende in considerazione, come la reale copertura dell’edificio che è del 42%, l’edificio, anche se in piccola parte, viene eretto in aree destinate a parcheggio pubblico e questo non viene né specificato né tantomeno motivato.

Ricostruendo quindi i calcoli esatti ne risulta che l’edificio nuovo supera del 30% il volume massimo edificabile indicato dal PRG (da un massimo di mc. 4.455/mq. si passa a 6.518).

E’ dunque evidente come l’edificio proposto non abbia i requisiti di conformità urbanistica e non rispetti né i regolamenti comunali né la legge provinciale.

Dopo le proteste dei cittadini, abbandonata la costruzione dei previsti parcheggi sotto la scuola, il vero obiettivo di queste forzature, non si riesce a comprendere perché questa giunta comunale insista tanto nell’imporre un edificio tanto impattante e privo dei requisiti minimi richiesti ad una scuola in tema di abitabilità e condizioni di sicurezza per i ragazzi quando vi è a disposizione un’area dove costruire appare molto più semplice e la risposta offerta ai ragazzi ed agli insegnati risulta molto più dignitosa. Probabilmente è solo questione di orgoglio, il non voler dare soddisfazione ad un gruppo di cittadini che con umiltà, tenacia e coraggio ha smascherato l’assurdità dell’opera e che, comunque vada la questione, ha tolto credibilità a tutta la maggioranza consigliare e quindi alla giunta comunale.