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QT n. 19, 8 novembre 2003 Classica

Orchestra Haydn fra Berg e Beethoven

Il Kammer Konzert di Alban Berg: un ascolto doloroso e piacevole, un rovello continuo della mente e dell'orecchio, un'esperienza che lascia spossati, in un'esecuzione impeccabile.

Nella sontuosa cornice del teatro Sociale, Dennis Russel-Davies, Christian Altenburg e Melvyn Tan hanno reso pienamente giustizia ad un brano ostico eppure magnetico. Il KammerKonzert per violino, pianoforte e 13 fiati è stato eseguito alla perfezione dal gruppo ridotto di orchestrali e dal trio di ospiti prestigiosi che hanno conferito lustro alla serata trentina.

Alban Berg.

Il lavoro di Alban Berg è molto insidioso, difficile da ascoltare e ancor più da eseguire. Il pianista Tan non ha distolto gli occhi dal direttore nemmeno per un minuto, tale era la concentrazione richiesta per snocciolare l’intreccio di note raggrumato sul pentagramma. Dissonanze e tasti percossi a martello erano gli elementi di maggior rilievo della parte del pianoforte. Il violino si inerpicava per armonici lancinanti, mentre ai fiati era richiesto di contrapporsi ora alla parte del violino, ora a quella del pianoforte.Il tutto si è fuso in una battaglia di impressioni sonore, intervallate da brevi pause e accenni di melodia più strutturati subito abbandonati. Il brano ha costituito un ascolto doloroso e piacevole insieme: non si può descrivere quello che si sperimenta nell’ascoltare questo concerto in altro modo se non come un rovello continuo della mente e dell’orecchio all’inseguimento di un filo logico che leghi accordi differenti. L’esperienza lascia spossati, aggrediti dalla grande energia della composizione, dal suo fluttuare sconcertante e scostante d’ispirazione e mestiere.

L’esecuzione è stata impeccabile; così come perfetta è stata l’esecuzione della Sesta Sinfonia di Beethoven ad opera dell’orchestra della fondazione Mahler. I giovani elementi dell’orchestra hanno dato un piglio vivacissimo a questo idillio campestre. Dai gesti, dagli sguardi di Russel-Davies è apparso chiaro come la sua autorità e personalità abbiano profondamente influenzato una lettura così spumeggiante della sinfonia.

Da un programma così equilibrato, in cui si dava spazio ad un brano cardine della storia contemporanea della musica classica, presentando coraggiosamente un pezzo lungo e difficile, ci si poteva aspettare un gradevole concerto; grazie agli artisti coinvolti in questa occasione si è trattato anche di un prezioso momento di scoperta e comprensione.

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