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Telecondominio

Bologna, quartiere Pilastro: un condominio di 74 famiglie autogestito e un’emittente televisiva condominiale. Da “Una città”, mensile di Forlì.

Gabriele Grandi, Michele Martelli, Loredana Insalata

Gabriele Grandi, pensionato: "Teletorre 19 è una emittente televisiva condominiale, nata due anni fa in una delle quattro Torri del quartiere Pilastro di Bologna. Le Torri sono grattacieli di 18 piani con 72 appartamenti ciascuno, costruiti a metà degli anni ‘70; in realtà, più che grattacieli sono dei piccoli paesi avvitati intorno agli ascensori, perché tra i suoi abitanti è forte lo spirito comunitario, frutto anche di tante cose fatte assieme. Teletorre 19 è in qualche modo figlia di questo spirito, e l’andare dentro le case con la telecamera è servito a cementare ulteriormente la comunità; ha fatto diventare i suoi abitanti in qualche modo dei protagonisti, dei personaggi pubblici all’interno del condominio.

La torre del Pilastro, sede di Teletorre 19.

All’inizio, ho cominciato praticamente da solo, e per cercare di coinvolgere i condomini ho fatto un percorso in tre tappe. Come prima cosa ho preso la telecamera, l’ho puntata sulla tangenziale e ho registrato per quattro ore le macchine che andavano avanti e indietro; poi ho messo della musica come sottofondo e ho trasmesso il filmato. E la gente diceva: "Ma che bello! Ma guarda!". Riconoscere e rivedere in televisione il paesaggio che faceva parte della loro esperienza quotidiana faceva un certo effetto.

Seconda mossa: eravamo nel periodo delle festività natalizie e ad ogni porta del condominio erano appesi festoni decorativi. Allora ho fatto il giro di tutte le 73 porte, ho fatto un filmato di quindici minutie l’ho trasmesso. E infine sono entrato nelle case a riprendere i presepi. Ho chiesto: "Facciamo una rassegna dei presepi? Chi è d’accordo metta una firma" e una decina di persone ha accettato. Insomma, ritrovare in televisione l’ambiente familiare, riconoscerlo e riappropriarsene ha fatto sì che la gente si rendesse conto che non era soltanto un giochino mio e degli altri, ma un’esperienza capace di coinvolgere tutti.

Tra le iniziative di Teletorre 19 c’è, tra l’altro, il coinvolgimento dei nuovi abitanti del condominio. Quando arrivano dei nuovi vicini, gli proponiamo di presentarsi agli altri condomini attraverso la televisione. E se sono d’accordo, andiamo in casa loro con la telecamera e gli facciamo una piccola intervista di 3-4 minuti, puntando a far capire a queste persone il senso di appartenenza che anima la comunità, per far sì che non si chiudano dentro le proprie mura ignorando ciò che gli accade intorno.

Nelle altre Torri la vita collettiva è molto meno presente. Inizialmente anche loro facevano le cose tutti insieme, poi, col tempo, questo aspetto si è perso; adesso per esempio le pulizie delle parti comuni le hanno affidate ad un’impresa, mentre nel nostro condominio continuiamo a suddividercele tra noi, anche perché quando, all’inizio, prendemmo in esame il problema della manutenzione di questo baraccone e chiedemmo dei preventivi, ci presentarono dei prezzi salatissimi. Tra l’altro abbiamo trovato per la suddivisione dei compiti un sistema ingegnoso e rispettoso dei diritti di tutti: chi si assume l’onere del lavoro non spende nulla, chi per motivi suoi non contribuisce materialmente alla manutenzione partecipa economicamente, spendendo esattamente 1/72 dell’importo, individuato a suo tempo in base a un prezzo politico. Ora nella squadra di autogestione c’è il gruppo di pulizia, il gruppo di giardinaggio, quello di manutenzione, che sostituisce la lampadina, aggiusta la porta che non chiude bene, il campanello che non suona, ecc., e accanto all’ascensore abbiamo appeso la tabella coi turni.

In questo modo anche la socializzazione è aumentata, perché quando ci si trova a fare le pulizie insieme, per forza si parla e ci si conosce; ed è partendo da questo piccolo seme che poi è nata e cresciuta la condivisione delle esperienze, fino ad arrivare a Teletorre. Certo, anche qui ci sono problemi, c’è sempre qualcuno refrattario che, nonostante tutto, preferirebbe farsi soltanto i cavoli suoi senza tenere conto degli altri, però rappresenta una minoranza talmente insignificante che non pregiudica la qualità generale del clima. Al punto che quando, tre anni fa, all’assemblea condominiale che doveva approvare il rifacimento dell’impianto dell’antenna, io dissi: "Ma si potrebbe anche fare un’emittente televisiva condominiale, basterebbe tirar giù un filo…", nessuno disse di no. Forse la maggior parte delle persone allora nemmeno capì di che cosa si trattava, però nessuno ebbe niente da obiettare. Se fosse stato uno di quei condomini in cui qualunque proposta è occasione per una lite furibonda".

Michele Martelli, studente: "Quando Gabriele venne a propormi di fare dei filmati e addirittura mi parlò di un notiziario a cadenza settimanale, pensai: "Questo è matto". All’inizio nessuno capiva bene cosa sarebbe potuto uscire da questo esperimento. Io, tra l’altro, fino a quel momento avevo usato pochissimo la telecamera; amavo di più la fotografia. Poi mi sono detto: "Perché no?", e alla fine la cosa mi è piaciuta, e stiamo anche dimostrando di potercela fare; il notiziario è già arrivato al n° 66, più il numero zero iniziale e tre speciali che abbiamo fatto per la festa dell’Unità, quindi in tutto siamo a quota 70.

Successivamente è arrivata anche l’opportunità del sito Internet, che era una cosa che desideravo fare da molto tempo; però un sito www.michelemartelli.it non aveva molto senso, allora ho preso la palla al balzo e ho pensato a un sito per Teletorre. Così mi diverto e nello stesso tempo ho la possibilità di sperimentarmi in cose che mi sono sempre interessate, con cui però non ho mai avuto l’occasione di cimentarmi, come l’uso della telecamera, di Internet, di software nuovi, ecc. Insomma, è anche un’opportunità per imparare e aumentare il mio bagaglio culturale.

All’inizio ci siamo limitati a riportare in Internet il palinsesto della tv, poi siamo passati a qualche servizio trasmesso su Teletorre; adesso sono diventato un appassionato e curo personalmente il sito. Per ora sono poche le cose che riusciamo a inserire, però la novità consiste nel fatto che finalmente riusciamo a mettere i filmati. Grazie a Internet, inoltre, potremo diffondere quello che realizziamo anche all’esterno della nostra Torre, dalla quale altrimenti non riusciremmo a uscire. Perché, alla fine, realizzare un servizio per 72 famiglie è un po’ limitativo. In futuro sarebbe bello avere anche un portale che la gente del nostro quartiere potesse consultare per sapere le ultime notizie dalla nostra Torre, ma per adesso è solo un sogno".

Loredana Insalata, neolaureata: "Io ho partecipato fin dall’inizio, quando mandavamo solo dei film. Poi Gabriele mi ha illustrato la sua idea di coinvolgere le persone del palazzo e il progetto mi ha subito interessato, anche perché sono molto attirata dal giornalismo. Ho iniziato collaborando alla realizzazione del primo servizio, che doveva servire da spot pubblicitario per attirare l’attenzione dei condomini. Poi, piano piano, intorno a Teletorre si è organizzato un gruppo più corposo.

Un'immagine del quartiere Pilastro.

Per me è un’esperienza molto positiva, anche se abbastanza impegnativa. Tra l’altro, l’effetto positivo è che adesso conosco meglio gli abitanti del palazzo; io sto qui da quando avevo un anno, però con i vicini non avevo un rapporto personale, ci si salutava e basta; anche con gli altri ragazzi della Torre non ci si conosceva: ognuno aveva le proprie compagnie. Invece ora ci si ritrova intorno a Teletorre nei vari gruppi di lavoro e siamo molto affiatati. Nel mio gruppo sono presenti varie classi di età, ci sono giovani e pensionati, sessantenni e ragazzi di ventisei anni, come me. Tra di noi comunichiamo soprattutto suonando al citofono, ma anche attraverso la buchetta delle lettere.

Io faccio parte del gruppo programmazione film; ci si trova una volta al mese e si programmano i film da mandare in onda. Abbiamo un catalogo, che comprende le cassette Vhs di proprietà dei condomini, di cui abbiamo fatto una lista che poi Gabriele ha inserito nel computer. Adesso, dopo due anni, abbiamo iniziato a replicare i film già trasmessi all’inizio. D’altronde il numero di film a disposizione è alto, sono 620 titoli, e ne trasmettiamo cinque alla settimana, dei quali uno è sempre una novità, che cerchiamo di mandare prima che lo facciano la Rai o Mediaset".

Michele: "A lavorare in maniera continuativa siamo una decina, più altri che collaborano in modo più sporadico; in tutto arriviamo a una ventina di persone, forse anche di più. Alcuni servizi sono realizzati appositamente per il condominio, però poi ci sono anche servizi di informazione; ad esempio abbiamo fatto un’intervista alla signora Stefanini, la madre di uno dei carabinieri uccisi nel 1991 al Pilastro da quelli della Uno bianca, oppure al presidente di quartiere. Sono interviste che tutto sommato possono interessare non solo noi ma anche altri del quartiere Pilastro.

Abbiamo circa diciotto rubriche, che si occupano degli avvenimenti del condominio. Con‘Diciotto piani più tre’ ci occupiamo di notizie dagli interni; poi abbiamo ‘Uso e manutenzione’, una rubrica di servizi di utilità che illustra, ad esempio, come funziona l’ascensore, come si usa il depuratore, oppure come vengono eseguite le piccole riparazioni. Tramite questa rubrica abbiamo avvisato gli abitanti del palazzo di un guasto all’impianto di riscaldamento e siamo anche riusciti ad addebitare ad alcuni condomini la rottura dei caloriferi. Inoltre, prima di ogni riunione condominiale, facciamo un’intervista all’amministratore per illustrare i problemi all’ordine del giorno, in modo che i condomini vadano alla riunione già preparati; e anche questo è un appuntamento fisso. Inoltre facciamo le dirette delle riunioni condominiali, così chi non può o non vuole partecipare viene informato del loro andamento rimanendo a casa. C’è una rubrica dedicata all’autogestione, cioè il modo in cui il nostro condominio è organizzato, poi ci sono le rubriche più generali, come ‘La sicurezza’, quella più apprezzata dai condomini, che mette in luce i problemi del quartiere, per esempio a livello di sicurezza stradale. Qui su via Pirandello accadono molti incidenti, e una volta c’è stato anche un morto. In seguito a ciò ci siamo presi a cuore la questione e attraverso Teletorre abbiamo sensibilizzato gli abitanti su questo problema. I condomini hanno recepito il messaggio e insieme abbiamo deciso di fare una raccolta di firme (che dalla nostra Torre si è estesa alle Torri vicine) per chiedere al Comune un adeguamento delle misure di sicurezza stradale nel quartiere: un’illuminazione migliore, la riasfaltatura, lo spostamento di alcuni collocati in prossimità della curva, ecc. Poi c’è stato lo scoop di Gabriele relativo al ritrovamento di pezzi di amianto".

Gabriele: "L’amianto è stato scoperto durante i lavori per il rifacimento del teleriscaldamento che serve tutto il quartiere. Scavando per eliminare i vecchi tubi, sono stati trovati moltissimi frammenti di amianto, probabilmente scarti di lavorazione. Quando mi è arrivata la notizia del ritrovamento sono andato lì, ho filmato e ho portato la videocassetta al presidente di quartiere. Così sono stati fatti degli interventi che hanno in qualche modo circoscritto il problema".

Michele: Poi ci sono altre rubriche, c’è il regolamento condominiale, preso in esame punto per punto per evidenziarne eventuali lacune o problemi. C’è una rubrica sul bilancio di Teletorre 19, dove vengono illustrate le entrate e le uscite. Poi ci sono programmi di intrattenimento, come quello sulla cultura e la storia di Bologna. Oppure c’è un condomino appassionato di oggetti di modernariato, che ha vecchi grammofoni, piani melodici ecc., che illustra nella rubrica ‘Meraviglie di una volta’. C’è la rubrica di cucina, tenuta da un’altra condomina, che ci dà la possibilità di entrare nei vari appartamenti e coinvolgere altre persone; in questo modo si incoraggiano i condomini ad esporsi davanti alle telecamere. C’è stata anche la rubrica dello ‘Zoo verticale’, un’occasione per fare partecipare le persone più timide, che non avevano il coraggio di apparire in video. Lo ‘Sguardo dal Tetto’ tratta l’attualità del nostro quartiere; la rubrica sportiva si occupa della squadra di calcio del Mader, nata nell’ambito delle Torri, in cui gioca anche qualche nostro condomino; la rubrica dei compleanni è un’idea simpatica di una nostra condomina che abbiamo subito fatto nostra.

La partecipazione è abbastanza alta; in qualche modo tutti ne parlano, sia in bene che in male. La cosa più curiosa è che la gente ha delle pretese molto elevate. Questo ci dà anche soddisfazione: vuol dire che prendono la cosa seriamente, però i mezzi tecnici sono quello che sono, e quindi facciamo fatica a realizzare quello che la gente vorrebbe. Per esempio ci chiedono più servizi di attualità, ma purtroppo non sempre è possibile andare sul posto per documentare un certo evento; oppure ci chiedono montaggi particolari, con ritmi molto veloci, che potremmo fare solo in digitale. Invece noi lavoriamo con mezzi rudimentali, che sono a disposizione di qualunque amatore video. Abbiamo degli utenti piuttosto esigenti, che a volte non si rendono conto che questa è una cosa fatta in casa. Però alla fine anche le critiche ci fanno piacere perché quando ci paragonano alle altre emittenti non ci mettono tra le televisioni di serie B, ma ci confrontano con Rai e Mediaset, quindi vuol dire che il nostro prodotto non è poi così scadente; e comunque dai sondaggi è venuto fuori che tutte le rubriche sono apprezzate.

Gabriele: "Ci sono varie salette condominiali al piano terra, ed è in una di queste che abbiamo collocato l’impianto di trasmissione; in un’altra, un po’ più grande, facciamo le riprese per determinati servizi oppure la presentazione del notiziario. Per fare la programmazione dei film invece ci si trova a casa delle varie persone. Poi io, in casa, ho un mixer audio che adopero per fare il mixaggio e il montaggio dei filmati. Ma abbiamo un’apparecchiatura di trasmissione veramente rudimentale, un baracchino grande così, con a fianco un videoregistratore e sopra un televisore avuto in prestito da un condomino".

Michele: "Anche l’arricchimento grafico è stato fatto utilizzando dei mezzi alla portata di tutti; per esempio le sigle sono realizzate con Power Point, un programma di Office col quale si possono realizzare delle animazioni; questo serve anche a movimentare un po’ il tutto".

Gabriele: "Tutta la baracca è costata pochissimo: all’inizio la spesa è consistita in quel cavetto che abbiamo fatto discendere dall’antenna condominiale. Il rinnovo di tutto l’impianto costò circa dodici milioni di lire e quel cavetto forse centomila lire, che diviso per 72 famiglie… Poi portai giù il mio videoregistratore e un condomino mi prestò un televisore. A questo punto eravamo già in grado di trasmettere. Col tempo, si è formato un gruppo di sostegno e sono arrivate le forme di autofinanziamento; ricordo che decidemmo di fare un incontro tra i condomini: ‘Chi è interessato venga giù in saletta che ne parliamo e vediamo cosa si può fare’. Venne giù una trentina di persone, e alla fine stabilimmo di tirare fuori un po’ di soldi ciascuno; chi tirò fuori dieci euro, chi venti, chi trenta; alla fine ci trovammo forse con 500 euro, coi quali acquistammo un videoregistratore che ha la fondamentale caratteristica di essere automatico, cioè di riavvolgersi quando arriva alla fine della videocassetta; così noi alle nove di sera mettiamo la cassetta e quella va da sola, ripartendo ogni volta da capo, fino alle nove del mattino. Nella bacheca condominiale ogni giorno attacchiamo il programma, con l’orario preciso in cui parte la cassetta, che a seconda dei giorni, fissi, è un film oppure il notiziario, ecc.

Adesso facciamo una richiesta di autofinanziamento una volta all’anno e abbiamo nominato un cassiere amministratore. Poi ci sono le cene e le feste di autofinanziamento, lunghe tavolate che facciamo nel grande corridoio al piano terra. Tavoli e sedie pieghevoli erano già stati acquistati dai condomini perché in realtà queste feste si facevano anche prima, magari per Pasqua, o quando c’erano tombole, gare di briscola...".

Michele: "A Bologna ci sono altre tv di strada, per esempio c’è Orfeo Tv. Ma quella è un’altra cosa, sono diversi sia gli obiettivi che le modalità di organizzazione. Poi, per trasmettere, hanno occupato illegalmente una frequenza perché la legge afferma che per poterlo fare occorre essere concessionari, non si può mettere un’antenna sul tetto e regolare il sintonizzatore sulla frequenza che più ti fa comodo. Proprio ieri ho partecipato a Roma ad un incontro tra queste tv di strada, ma è tutto un altro mondo. Quelli vogliono fare la rivoluzione con la televisione. Noi, anche se volessimo, non potremmo mai farla utilizzando una struttura che è di proprietà del condominio. Le tv di strada nascono come movimenti di controinformazione e di opposizione alla situazione politica attuale, ma ho trovato abbastanza patetici questi personaggi che parlavano usando lo stesso lessico dei movimentisti della fine degli anni ‘70. C’erano, sì, dei giovani, ma c’era anche qualche riciclato, sembrava proprio di vedere un documentario storico, come se non fossero passati quasi trent’anni. Uno può anche condividere questo linguaggio a livello personale, ma come Teletorre19 non possiamo prendere posizioni o fare propaganda politica a favore di una parte, perché utilizziamo una struttura di proprietà del condominio, quindi anche di persone che potrebbero avere idee politiche diverse. D’altronde, ne ho avuto la riprova a Roma, a nessuno importava niente di un pirla che trasmette per settantadue famiglie; la nostra non è una vera televisione.

A Roma abbiamo sentito, ad esempio, dell’esperienza della tv di Gaeta: lì hanno messo su una televisione illegale e nonostante ciò hanno contatti con le istituzioni. Praticamente hanno fatto la televisione di Gaeta. Va beh, se glielo lasciano fare, meglio per loro. Ma l’esperienza di Teletorre è un’altra cosa: nasce come un giochino fatto ad uso interno, così come abbiamo attrezzato una palestra per fare ginnastica, così come abbiamo comperato il tavolo da biliardo per giocare tra di noi, tutte cose che abbiamo messo nelle salette condominiali.

Di salette ne abbiamo sette, una è adibita al ricovero degli attrezzi per il giardinaggio, una per la manutenzione, in un’altra abbiamo sistemato la biblioteca condominiale, un’esperienza nata tramite Teletorre: i condomini hanno regalato dei libri, che magari avevano in cantina, noi abbiamo fatto delle schede e chi li vuole leggere compila una scheda e li prende in prestito".

Gabriele: "Per i giovani della redazione lavorare a Teletorre 19 è un vero apprendistato, e per alcuni potrebbe anche diventare una scelta professionale. In fondo saper tenere in mano una telecamera, un microfono, sapersi rapportare alla gente facendo domande intelligenti è un buon inizio. Certamente, se non ci fosse stata questa realtà condominiale così particolare, la televisione non sarebbe nata. Insieme abbiamo avuto la costanza di insistere e adesso siamo arrivati persino ad una collaborazione con Rai 3: c’è un programma in cui trasmettono dei pezzettini fatti da noi, e ci pagano anche. Ma il motore iniziale, è stata la pratica dell’autogestione. Perché la gente ha incominciato a fare le cose insieme a partire dalla pulizia dei pavimenti e dei vetri. E poi anche i problemi economici, che ci accomunavano tutti, sono stati un collante, perché per risolvere il problema delle spese di gestione del condominio è stato necessario trovarsi, discutere…

Ci sono stati incontri su incontri, assemblee su assemblee. Metti insieme tutti gli elementi, e alla fine ne è nata la pratica dell’autogestione. E poi nel gruppo nascono legami personali. L’anno scorso abbiamo organizzato la festa di Capodanno e abbiamo anche festeggiato i 25 anni dell’esistenza del condominio con una pantagruelica mangiata all’aperto, eravamo circa 110. E poi gite e settimane bianche: affittiamo uno o due pullman e il livello di partecipazione è sempre alto".

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