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QT n. 4, 26 febbraio 2005 Servizi

Far e desfar…

Mezzolombardo: la strada è pronta da settimane, ma rimane sbarrata. Motivo? Gli autoarticolati non ci passano.

Due rotatorie stradali da rifare, o almeno da rettificare, in quel di Mezzolombardo, e come sempre si parla di spreco di risorse pubbliche. D’altra parte, una piastrella che cade nel bagno di casa fa meno rumore rispetto a quella che si stacca dalla doccia della palestra comunale.

La colpa, questa volta, è del Comune che ha assunto in proprio (fago tuto mi!) i lavori, altrimenti di competenza della Provincia. La responsabilità, ovviamente, è poi da addebitare ai tecnici che hanno progettato, diretto e collaudato i lavori stradali.

Le due rotatorie "sbagliate" delimitano una bretellina di collegamento tra la provinciale della Rupe e la statale della Val di Non. La nuova strada è un rettifilo di un chilometro con il quale s’intende alleggerire la zona residenziale dal traffico commerciale e deviare in periferia quello dei pendolari diretti verso la zona produttiva a sud della borgata di Mezzolombardo. L’opera, tra progetti, spese di esproprio del prezioso terreno agricolo e lavori stradali veri e propri, è costata fin qui quasi quattro milioni di euro e, per ora , non è ancora utilizzata. Sulle rotatorie, invece, si può transitare ma, come vedremo più avanti, non sempre agevolmente.

Il sospetto che qualcosa non andasse per il verso giusto è maturato verso Natale, quando i cugini di Mezzocorona hanno proceduto con tanto di striscione (improvvisato?) "Grazie sindaco" ad inaugurare la "loro" bretellina, una nuova strada che dalla località Masetto (statale del Brennero) porta alla provinciale per Roverè della Luna. "Ma come? - si è chiesto qualche cittadino di Mezzolombardo particolarmente invidioso - Sono vent’anni almeno che si sente parlare della Piccoli-Paterna; (il nome locale del collegamento stradale) quelli di Mezzocorona hanno iniziato dopo ma hanno già finito, e noi?" Da qualche settimana, infatti, le due rotatorie di Mezzolombardo erano state aperte, ma la retta fresca d’asfalto sulla quale qualcuno avrebbe già voluto sfrecciare era inspiegabilmente sbarrata con le transenne d’acciao. I più maliziosi, allora, avevano ipotizzato che l’inaugurazione della nuova strada sarebbe stata rinviata ad una data più prossima alle elezioni comunali di primavera. L’assessore provinciale Silvano Grisenti, sentito dal corrispondente locale dell’Adige, aveva giustificato il ritardo attribuendolo a problemi di segnaletica stradale ed alla mancanza di accordi con l’amministrazione locale a proposito della soppressione di un semaforo. Il Comune, da parte sua, aveva assunto una posizione molto defilata.

Dopo un mese di tira e molla, si è fatto vivo un imprenditore di Mezzolombardo, titolare di un’importante ditta di autotrasporti, che ha fatto sapere di aver informato le autorità competenti delle difficoltà di transito degli autoarticolati. I lunghi camion riescono a percorre le rotatorie, ma solo grazie ad una manovra un po’ pericolosa, parzialmente contromano. "L’assessore Grisenti mi ha dato assicurazioni sul fatto che si troverà presto una soluzione, ma non è la prima volta che assisto ad episodi simili".

Insomma, da parte di Comune e Provincia non c’era voglia di inaugurare una strada nuova che, ancorché percorribile, non è riuscita tanto bene. Livio Ghezzi - questo il nome dell’imprenditore - già amministratore comunale della borgata rotaliana, aveva informato l’assessore Grisenti nella convinzione che la responsabilità fosse della struttura provinciale. In realtà, i soldi sono come sempre provinciali, ma la responsabilità dei lavori è comunale. Il progettista, l’ing. Paolo Montagni, era stato sì incaricato (correva l’anno 1994) dalla Provincia, ma poi il Comune di Mezzolombardo, nel corso del 2000, aveva chiesto ed ottenuto la delega per seguire direttamente le fasi di realizzazione della nuova strada. Il Comune aveva quindi confermato l’incarico all’ingegnere progettista e quindi approvato il progetto nell’autunno 2001. Anche la gara per l’appalto dei lavori, le procedure d’esproprio dei terreni, il collaudo finale e tutto il resto è stato gestito e diretto dal municipio. Tra l’altro, con il passare del tempo, il costo dell’opera è lievitato dagli iniziali 2.250.000.000 di lire agli attuali quasi quattro milioni di euro (quasi quattro volte tanto).

Fra breve, è stato annunciato, si cercherà di rimediare al disservizio...

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