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Aeroporto, forse si torna coi piedi per terra

Dal Caproni silurato il presidente Pizzinini e con lui - si spera - i demenziali progetti di aeroporto commerciale.

Ci sono voluti quasi sei anni per riportare a terra i sogni di chi caldeggiava l’avvio di voli di linea dall’aeroporto Caproni, ma ora la ragionevolezza sembra essere tornata a guidare le azioni di chi ha in mano il futuro di questo aeroporto. L’intervista rilasciata dal nuovo presidente Toniolli al giornale L’Adige nel giorno del suo insediamento esclude che l’allungamento della pista sia tra i programmi della società. Ne consegue che anche la trasformazione del “Caproni” in aeroporto commerciale (con la possibilità di effettuare voli di linea) finisce nel cassetto.

Con la pista attuale, inferiore ai mille metri, non si va da nessuna parte: al massimo voli turistici o aerei executive.

Apparentemente siamo di fronte ad un bel cambiamento di rotta: normalissimo pensando alla concretezza degli aerei, un po’ meno nella realtà politica trentina, dove da alcuni anni assistiamo ad un fenomeno di intestardimento da parte di chi è al potere relativamente alle scelte fatte, anche quando innumerevoli elementi mostrano l’inadeguatezza, quando non l’erroneità, delle stesse. Si pensi ai proposti nuovi impianti sciistici anche a bassa quota, come quelli di Folgaria/Lastebasse, all’inceneritore, alla mai tramontata autostrada di collegamento con Vicenza. Un’inversione, o almeno un cambio di rotta sul tema dell’aeroporto Caproni sarebbe davvero una bella novità.

Il condizionale è d’obbligo, naturalmente: dopo le dichiarazioni, solo i fatti mostreranno le vere intenzioni, ma quanto abbiamo letto è già apprezzabile; e molto tranquillizzante, dopo i ricorrenti annunci del precedente presidente Pizzinini sugli ormai prossimi voli di linea: l’ultimo risale a pochi mesi fa, ma era stato preceduto da numerosi altri in cui il futuro decollo del “Caproni” veniva sempre dato per certo. Difficile pensare che Pizzinini esprimesse solo i propri sogni e non fosse supportato da chi in quel posto lo aveva voluto.

La chiave per una lettura ottimistica della sua sostituzione è dunque: i politici si sono convinti dell’assurdità dell’ipotesi iniziale ed hanno voluto dare un chiaro segnale all’esterno con un nome nuovo. La chiave pessimistica è invece: i politici continuano a voler perseguire il loro obiettivo (sì all’aeroporto commerciale), ma le uscite di Pizzinini e la sua modalità di gestione aggressiva del tema hanno creato troppe situazioni imbarazzanti. Si imponeva quindi un presidente con maggiori capacità diplomatiche. Il dubbio quindi rimane.

Nel frattempo Pizzinini lascia con l’onore delle armi. Ufficialmente è lui ad aver chiesto di poter lasciare l’incarico e l’assessore Grisenti non ha mancato di rinnovargli tutta la sua stima e l’apprezzamento per quanto fatto durante il suo mandato, ossia l’aver riportato la società “Caproni” in utile. Notare prego: non l’aver caparbiamente insistito per aprire ai voli di linea l’aeroporto, ma l’aver sanato i bilanci. Un argomento, questo, su cui i lettori di Questotrentino sono già stati informati in passato, ma che merita riprendere un’altra volta.

I bilanci della società “Caproni” godono del privilegio di un contributo della Provincia dell’ordine del 90% - e oltre - delle spese previste. E’ vero che nelle gestioni passate, antecedenti all’era Pizzinini, pur in presenza di contributi di tale entità, i bilanci chiudevano in perdita e la Provincia era costretta ad intervenire per ripianare le perdite. Ma è anche vero che ciò dimostra solo che gli amministratori di allora non erano neppure in grado di fare dei budget realistici e poi rispettarli, cosa invece che il Consiglio di Amministrazione presieduto appunto da Pizzinini è riuscito a fare. Nulla di più: solo quello che un normale amministratore deve saper fare, senza vantarsi troppo. Senza il contributo annuale della Provincia, altro che utili: solo pesanti perdite. E con le spese che un aeroporto commerciale avrebbe, si tratterebbe addirittura di voragini.