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QT n. 14, 16 luglio 2005 Servizi

Il mago dei Tir e il magnate dell’industria

La storia incredibile (ma non troppo) d’una compravendita immobiliare a Rovereto.

Fulvio Flammini

Abbiamo già illustrato (Il crack della Fait Trasporti: una brutta storia) le anomalie di una strana compravendita di terreno tra la Fait Trasporti Srl e la Senter Trasporti Srl, operazione che stroncò la prima azienda senza peraltro salvare la seconda; e abbiamo già parlato del responsabile, Giorgio Senter, piccolo imprenditore dalle grandi visioni, protagonista di una serie di spericolate operazioni economico-finanziarie finite male. La società col suo nome è stata ammessa pochi giorni fa al concordato preventivo, mentre la Fait (di cui deteneva l’85% del capitale) è fallita. Risultato: 70 persone senza lavoro.

Qui ci occupiamo di un’altra compravendita, quella d’un immobile di pregio in località Lizzana che aveva visto protagonisti, nel novembre 2003, ancora Giorgio Senter e l’allora presidente di Tecnofin Servizi Antonello Briosi, "magnate" dell’industria roveretana. Tale operazione fu denunciata, alla presenza dei media, durante un’assemblea sindacale della Filt/Cgil a fine ottobre 2004. Nel corso della riunione, giungeva ai sindacalisti la telefonata d’un alto dirigente dell’Agenzia per lo Sviluppo (ex Tecnofin) che prendeva le distanze da quell’operazione e annunciava una denuncia alla magistratura. Non si sa che fine abbia fatto l’azione legale. E’ certo che la cosa ha incuriosito la Cgil, che ha svolto una propria indagine, i cui risultati hanno rivelato molte stravaganze.

L’area immobiliare destinata alla cessione, nel periodo di cui si parla, era data in locazione da Tecnofin Servizi al Consorzio Artigiano Vallagarina Autotrasporti, di cui era presidente proprio Giorgio Senter che - si dice - avrebbe convocato il CdA del Consorzio stesso, informandolo della possibilità d’acquisto dell’immobile in affitto. Il consiglio avrebbe respinto l’acquisizione, incaricando invece Senter di cedere a titolo oneroso il diritto di prelazione detenuto dal Consorzio . Non è noto se la cessione di tale diritto (a se stesso) sia stata effettuata dal mago dei TIR nella veste di rappresentante delegato dal Consorzio, oppure come legale rappresentante della Senter Trasporti Srl. Né è noto il prezzo ricavato. Sta di fatto che proprio la Senter Trasporti, il 19 novembre 2003, acquistava l’area rubricata "p.m. 1 p. ed. 902/6 in C.C. Lizzana P.T. 2220" da Tecnofin Servizi al prezzo complessivo di 981.505 euro, da versarsi, senza interessi, secondo la rateizzazione esposta nella tabella 1.

Nel contratto, inoltre, la Senter Trasporti s’impegnava ad adibire l’immobile ad area parcheggio per TIR al servizio del locatario Consorzio di Rovereto e a costruire nell’area un edificio ad uso uffici, appartamento per guardiania ed officina, nell’arco di due anni e mezzo dalla stipula. La Senter s’impegnava altresì a non alienare l’area compravenduta e a non costituire diritti reali di godimento a favore di soggetti che non perseguissero le richiamate finalità, prima di 5 anni dalla sottoscrizione del contratto.

A questo punto, è necessario porre alcuni interrogativi prima di proseguire. Anzitutto sarebbe interessante capire come la Senter Trasporti abbia potuto assurgere a parte acquirente, e verificare come Senter, in qualità di presidente del Consorzio (avente un contratto di locazione con Tecnofin Servizi dal 1998 ed avente diritto di prelazione), abbia potuto trasferire tale diritto alla propria azienda. Sarebbe importante sapere come abbia potuto ottenere dal venditore (Tecnofin Servizi), società a capitale quasi interamente pubblico, una dilazione di pagamento così vantaggiosa: il 40,75% dell’intero valore di alienazione dopo oltre 7 mesi dalla stipula della compravendita del bene, senza interessi; il 28,68% dell’intero valore dopo oltre 11 mesi dalla stipula del contratto medesimo, ancora senza interessi.

Come si vede, la Senter Trasporti è riuscita a vendere alla Pisetta l’area (inalienabile!) prima di averla comperata da Tecnofin.
Come si vede, la Senter Trasporti è riuscita a vendere alla Pisetta l’area (inalienabile!) prima di averla comperata da Tecnofin.

E qui viene il bello. Prima ancora che la Senter Trasporti divenisse parte acquirente (ricordiamo, nel novembre 2003), sembra che verso luglio 2003 avesse già stipulato un preliminare di cessione dell’area, ancora di proprietà Tecnofin Servizi, con la Pisetta Luigi & C. Costruzioni Srl di Albiano, ditta che esercita principalmente la costruzione di immobili ad uso civile, industriale, commerciale.

Tale preliminare, sempre secondo le indicazioni acquisite, prevedeva un prezzo d’acquisto da parte della ditta Pisetta alla Senter pari a 1.320.000 euro (cioè oltre 300.000 euro in più rispetto al valore che la stessa Senter avrebbe poi versato a Tecnofin Servizi), ripartito come da seconda tabella. In sostanza, prima ancora che Senter avesse comprato da Tecnofin Servizi (19 novembre 2003), sarebbe già entrata in possesso di 450.000 euro dalla successiva promessa di vendita del bene stesso.

Questa storia è quanto mai bizzarra: com’è possibile vendere un bene prima di possederlo? E com’è possibile avere tanta sicurezza che ciò non trovi ostacoli? Come ha fatto Senter Trasporti ad ottenere dalla Pisetta un prezzo di 1.320.000 euro, presumibilmente nel luglio 2003, quando Tecnofin Servizi, il 19 novembre 2003 (cioè quasi quattro mesi dopo) ne ha conseguito uno di gran lunga inferiore (euro 981.505)? Come ha potuto Senter Trasporti alienare un bene con i vincoli riportati sul contratto di compravendita stipulato da Tecnofin Servizi? E perché la PAT tace?

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