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I suoni delle Dolomiti: quando il successo snatura la proposta

Come al solito, la programmazione dei "Suoni delle Dolomiti" è di qualità assoluta. Le proposte – classiche, jazz, etniche – sono capaci di attrarre il pubblico più vario, pescando fra residenti in Trentino, villeggianti e persone che vengono da province e regioni vicine per abbinare, anche per un solo giorno, montagna e musica.

L’unico problema della rassegna è il suo successo. Negli ultimi anni si crea quasi sempre, nei luoghi dei concerti, un affollamento che snatura il senso dell’idea originaria (il poter ascoltare, rilassati, senza amplificazione, dei concerti all’aperto) e impedisce di fruire adeguatamente dell’ascolto musicale: la dimensione di massa degli eventi costringe a tirare l’orecchio per arrivare a sentire una musica acusticamente sopraffatta dai rumori prodotti dagli spettatori.

Le "Albe delle Dolomiti" hanno tentato di ritagliare un pubblico più piccolo, e, appena nata l’idea, grazie al filtro dell’orario improbabile, sembravano essere riuscite a selezionare un pubblico più ristretto. Vinicio Capossela, un paio d’anni fa, ha dimostrato che anche le albe possono essere albe di massa. E sempre Capossela, l’anno scorso a Villa Welsperg, ha dimostrato con certezza matematica che i pratoni delle Dolomiti non sono adatti a ospitare eventi tipo Woodstock.

Non ci sono soluzioni per limitare il proprio successo e cercare una maggiore fedeltà alle intenzioni originarie. Forse solo quella di invitare artisti non troppo noti al grande pubblico – emergenti, giovani, marginali... In modo da far scoprire a un’audience curiosa delle nuove personalità del mondo della musica e della cultura e lasciare ai piedi delle montagne coloro che vengono per vedere/sentire i soliti nomi, magari i nomi televisivi.

Il calendario. Tra gli eventi classici segnaliamo Uto Ughi e i Filarmonici di Roma (19 luglio) e il Quartetto d’Archi della Scala (5 agosto); per il folk, "Le Mystère des Voix Bulgares" (15 luglio), la grande Teresa Salgueiro (13 agosto), l’Officina Zoé con Baba Sissoko (25 agosto) e Richard Galliano (8 settembre). Le albe sono con Margherita Hack e Mario Brunello (21 luglio), David Riondino e Gianluca Petrella (1 agosto), il Coro Sasso Rosso (12 agosto) e Dave Douglas (14 agosto).