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Inceneritore, si tira dritto

Come le buone pratiche finiscono con l'essere ignorate, anche dai medici.

Il 18 ottobre, ad un convegno organizzato da Coldiretti, Nimby trentino e Italia Nostra col patrocinio di alcuni Comuni della Rotaliana, l’assessore all’Ambiente di Ponte nelle Alpi (BL) ha raccontato come, nel giro di un anno, grazie al porta a porta, la loro differenziata sia passata dal 24% all’82%. La stessa percentuale cui sono arrivati nel 2008 in Val di Fiemme, e poco meno di quanto si è riusciti a fare quest’anno a Gardolo e a Meano.

Nel gennaio 2008, Paolo Mayr, di Italia Nostra, da noi intervistato (vedi L'inceneritore è inevitabile? in Questotrentino n°2/08), aveva parlato di una metodologia di smaltimento, il trattamento meccanico-biologico a freddo, agibile con una differenziata al 75%, che permetterebbe di fare a meno dell’inceneritore, in quanto capace di lasciare, al termine del trattamento, meno rifiuto di quanto verrebbe lasciato dall’inceneritore (e peraltro non rifiuto pericoloso, come sono invece le ceneri).

Cos’è accaduto da allora? Mentre i nostri amministratori si impegnavano in lunghe trasferte tedesche e finlandesi, alla ricerca poco convinta di alternative poco credibili (i gassificatori), una delegazione di ambientalisti locali percorreva appena un centinaio di km e scopriva che a Vedelago (TV) il trattamento a freddo è già praticato con successo, e permette di avviare a discarica solo il 2-3% del rifiuto secco che entra nell’impianto.

La cosa però ha lasciato indifferenti non solo il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai e l’assessore provinciale all’Ambiente Mauro Gilmozzi – che hanno recentemente ribadito che entro il 2009 verrà emanato il bando per la costruzione dell’inceneritore – ma anche, in maniera ancor più grave, l’Ordine dei Medici provinciale. Dopo che i colleghi dell’Emilia-Romagna avevano chiesto ai loro rappresentanti istituzionali di non procedere alla concessione di nulla-osta alla costruzione di nuovi inceneritori, i medici trentini, quest’estate, esprimendosi per la prima volta sulla questione, non hanno trovato di meglio che prendere atto della volontà di costruire l’inceneritore, limitandosi a chiedere adeguati monitoraggi degli effetti sulla salute. "Giuro di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita e la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo": questo è il giuramento di Ippocrate, per chi lo avesse dimenticato.