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Cime Tempestose

Autonomisti cinesi

Un militante del Patt ha espresso all’Adige tutto il suo disappunto per i gadget in distribuzione in occasione del recente congresso del partito: “Vedendo l’etichetta dei gadget distribuiti al congresso Patt presso il Palarotary di Mezzocorona: “Made in P.R.C.” (Repubblica Popolare Cinese) beh, devo dire che una bella pugnalata al cuore trentino io l’ho sentita”. Figuratevi i cinesi che hanno dovuto produrli...

Solo chiacchiere e distintivo

I futuri agenti della polizia locale trentina non avranno più sulla divisa i classici distintivi di grado utilizzati per l’esercito, ma nuovi simboli copiati dal sistema ucraino. Il tutto per evitare di degradare qualcuno al momento dell’attuazione del nuovo regolamento. Cosa non si fa per salvare l’onore del Corpo. Alla prossima, tutti col berretto del Commissario Basettoni.

Mamma li turchi!

Alla scuola materna di Maso Ginocchio, a Trento, è stato consegnato dalla Lega un presepe per ricordare l’importanza di mantenere le tradizioni religiose. Il consigliere circoscrizionale Paolo Serafini ha apprezzato che “nonostante nella scuola materna vi sia una presenza massiccia di bambini extracomunitari, molti dei quali non cattolici, sia stato deciso di allestire anche quest’anno il presepe”. Già, nonostante l’orda barbarica dei piccoli infedeli. Il bambinello è già fuggito dalla capanna in compagnia dei re magi.

Vietato pensare

Il consigliere provinciale del Pdl Rodolfo Borga ha dichiarato la sua contrarietà alla riforma della scuola dell’assessore Dalmaso, definendola “frutto di una cultura di sinistra figlia del ‘68”. Che tagliare cattedre, penalizzare la scuola pubblica e, contemporaneamente, favorire la scuola privata sia di sinistra e appartenga alla cultura del movimento sessantottino, risulta piuttosto singolare. Chissà su quali libri di storia ha studiato Borga.

Folk-lingerie

L’assessore provinciale Franco Panizza ha previsto anche per il 2010 uno stanziamento consistente per le spese delle bande e dei cori locali che vogliano cambiare i loro costumi: 500.000 euro, che vanno a sommarsi al milione di euro stanziati lo scorso anno. Peccato che già nel 2009 non siano stati spesi tutti i soldi per mancanza di richieste. Per aggirare il problema quest’anno l’assessore inviterà probabilmente a cambiare qualcosa di più delle semplici divise. Che ne dite delle mutande di lana di Andreas Hofer o dei reggiseni rinforzati delle kellerinen dell’Oktoberfest?

L’assessore formica

Molte polemiche sono scoppiate a fronte dei 100.000 euro pagati dalla Provincia in occasione del corteo storico degli Schützen in onore di Andreas Hofer tenutosi a Innsbruck. L’assessore Panizza non ha battuto ciglio e ha dichiarato: “Per le celebrazioni del bicentenario di Andreas Hofer avevo un fondo di 200.000 euro e non ho speso un euro in più”. Ora dormiamo sonni più tranquilli. La formica risparmia per noi.

Pulzelle del Tesìn

Sull’Adige è comparsa una protesta da parte dei gruppi folk e della banda del Tesino che hanno accusato altri gruppi trentini di copiargli i costumi. Due sedicenti “madri di famiglia” hanno minacciato: “Ci spogliamo in piazza Dante e ci avvolgiamo in un telo con scritto: Toccateci tutto, ma non il costume tesino”. La Patria, commossa, ringrazia.

Eterni bambini

Il consigliere comunale di Trento del Pdl, Giorgio Manuali, durante la discussione del Bilancio ha tuonato in aula: “Voi amministratori del centrosinistra in tema di politiche sociali dite sempre le stesse cose dal 1995: mettete i bambini al primo posto. Ma se da 14 anni a questa parte continuate a metterli al primo posto, vuol dire che qualcosa non funziona”. O che i bambini non sono gli stessi.

Lo stesso Manuali ha dichiarato, successivamente, in tema di sicurezza: “Per renderla più sicura, bisogna trasformare questa città in un Grande Fratello. Si devono piazzare telecamere ovunque”. Tanto per tirarci avanti col lavoro mettiamo Manuali in nomination. E che Orwell ci perdoni.

Nord sud ovest est

Un lettore di Trento ha scritto all’Adige che la Lega fa bene a voler appendere ovunque il crocifisso perché “il Cristo in croce rappresenta, ancorché un valore religioso e universale ma anche un segno di appartenenza ad una civiltà: quella occidentale”. Per favore qualcuno regali al signore un atlante. E pure una grammatica italiana.

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