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Trento: il trasporto di domani

Metroland e la Metropolitana di Trento sono due nuove opere proposte dalla Provincia per muovere i futuri cittadini e promuovere, oggi, l’attività imprenditoriale della Provincia. Come delineato dalle notizie stampa e dal sito della Pat, le due sono magnifiche opere per un trasporto ecologico, che giacciono da tempo sui tavoli dei decisori. Su questo tema val la pena aggiornare i lettori di QT.

Metroland. Sfortunatamente l’opera viene proposte solo dopo, anziché prima, della recente stagione dedicata alle grandi opere stradali e perciò, essendo in gran parte venuto meno la difficoltà di muoversi su gomma, l’opera andrà rivista, attualizzandola, prima di poterne capire la realizzabilità-necessità. Da una prima valutazione dei pochi documenti accessibili, emerge che la rete ferroviaria Metroland (di trasporto pubblico per il collegamento dei principali centri della provincia con Trento) avrebbe significato commerciale solo per alcune tratte, oggi molto trafficate, per le quali le opere stradali di potenziamento della rete sono state recentemente ultimate. La Cavalese-Canazei, ad esempio, almeno nelle due stagioni turistiche, la tratta Rovereto-Riva nella stagione turistica estiva e la tratta Trento-Pergine.

A parte il limitato uso stagionale delle tratte ferroviarie progettate, che pone seri dubbi sulla loro sostenibilità economica, la condizione affinché esse, in presenza di una viabilità recentemente potenziata, siano utilizzate, evitando di costruire una infrastruttura costosissima, con pericolo di successivo mancato utilizzo (come già sperimentato sulla rinnovata tratta ferroviaria tra Trento e Pergine, dopo l’apertura delle gallerie di Martignano) è costituita dalla capacità di saper limitare il traffico su strada imponendo un sistema di pedaggio adeguato. E allora una domanda si impone: perché non si è ancora sperimentato il pedaggio, almeno sulle tratte trafficate ricordate, per favorire un alternativo trasporto pubblico su gomma, o sulla ferrovia esistente tra Trento e Pergine, alleggerendo, a basso costo, la tensione del traffico? Tale sperimentazione sarebbe molto utile per garantire il successo del futuro sistema di trasporto pubblico alternativo su ferro.

La metropolitana di Trento. È prevista con un sistema analogo a quello sviluppato a Torino. Il problema sta anche qui nella sostenibilità economica, come parrebbe dimostrarsi - anche senza i dati costo-beneficio, ad oggi negati - solo considerando l’attuale incapacità di autosostegno economico della metropolitana di Torino, che ha un bacino d’utenza di 7-10 volte maggiore rispetto a Trento. Per tale opera appare indispensabile, prima della sua partenza, come prevede la legge sui lavori pubblici, porre sul tavolo almeno un’alternativa, ad esempio un sistema di trasporto su gomma, elettrico o a metano, che utilizzi al massimo le risorse viabilistiche esistenti, confrontando costi e benefici: due tratte all’aperto di percorso preferenziale, facilmente realizzabili da Lavis all’ex scalo Filzi e tra l’ex officina del gas e Matterello, ed una in galleria tra l’ex scalo Filzi e l’ex officina del gas, potrebbero rappresentare ad esempio l’alternativa su gomma, elettrico o a metano, per l’asse nord sud, il più trafficato.

In una visione strategica l’asse nord sud, andrebbe studiato insieme al progetto del passante della futura ferrovia ad alta capacità del Brennero ed alla previsione del Prg di Trento di interramento della ferrovia. Fu fatto, alcuni anni or sono, uno studio molto dettagliato, da parte dell’Università, che prevedeva il passante della nuova ferrovia ad alta capacità del Brennero in galleria artificiale sotto l’attuale percorso che attraversa la città, nella quale era previsto anche l’inserimento della linea esistente. Si dava così corso alla previsione del PRG, di interramento della ferrovia, utilizzando un unico cantiere con la nuova ferrovia ad alta capacità, nel quale potrebbe trovar posto anche l’asse nord-sud della metropolitana.

In conclusione, oggi come oggi la metropolitana non risulta legittimata dalle esigenze di trasporto, dall’entità dell’onere finanziario; prima di ogni scelta occorrerà valutare attentamente le cifre, assieme alle alternative e al coordinamento tra le opere.

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