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L’orso: bisogna prevenire

L’orso bruno rappresenta un valore biologico, culturale e sociale che va valorizzato e che arricchisce i nostri ambienti. Il WWF è consapevole che in determinate situazioni la presenza dell’orso bruno può innescare problemi di convivenza con le comunità locali a causa dell’impatto che la specie può avere su alcune attività economiche. Non vi è nessuna pericolosità della specie nei confronti dell’uomo, ma siamo consapevoli che in certi casi possono essere causati danni alle attività economiche come gli allevamenti di ovi-caprini, di bovini ed equini (anche se per questi il rischio è limitato soprattutto ai nuovi nati), le strutture per l’allevamento delle api, i pollai e le colture pregiate. Si tratta di danni complessivi comunque molto limitati, che però possono essere localmente significativi e in grado di incrinare i rapporti tra la popolazione e questa specie.

La causa di questi episodi è da ricercare soprattutto nella mancata adozione di quelle misure di prevenzione che gli abitanti di molte zone hanno storicamente messo in atto in passato, ma che ora sono state pressoché dimenticate: custodia delle greggi e dei pollai, recinti, utilizzo di cani da difesa, ecc.

L’abbattimento in ultima ratio di animali veramente pericolosi è contemplato nel piano d’azione “Pacobace”, tuttavia è oggi ingiustificato parlare di tali misure in situazioni come quelle italiane. A tale proposito, abbiamo più volte indicato come sia prioritario operare per prevenire eventuali conflitti e facilitare la convivenza con questi animali. [...]

Abbiamo più volte constatato come troppo facilmente si parli e si additino animali dal comportamento più che normale come animali pericolosi e problematici. È su questo punto che va fatto un serio lavoro e va chiarito cosa possa e debba essere ritenuto “pericoloso” e come ad oggi di animali veramente pericolosi per l’uomo non vi siano casi documentati. Possiamo invece dire che è l’uomo a mettere in serio pericolo il futuro di questa specie.

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