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QT n. 13, 28 giugno 2008 Servizi

La scuola media “Pedrolli” di Gardolo e il progetto PE.PE

Tutto nasce nel 2001, quando alcuni docenti decidono di partecipare ad un bando della Fondazione Caritro dal titolo "Come funzionano le cose". Già da qualche anno la scuola era impegnata nell’affrontare le situazioni nuove che si presentavano, prendendo i nomi e i volti di tanti ragazzi che scontavano su di sé difficoltà esterne, da loro ingovernabili.

Si pensò subito alla bicicletta, come ad un mezzo semplice ed efficace alla portata di tutti e che tutti, chi più chi meno, aveva di certo già conosciuto e usato. Del gruppo di lavoro iniziale facevano parte 10 ragazzi, 2 insegnanti e un aiuto esterno, prestato dalla Facoltà di Fisica dell’Università di Trento. Al concorso, a cui parteciparono una decina di scuole medie, Gardolo si guadagnò il primo premio e i 5 milioni di lire in palio, investiti sia per allestire parte del laboratorio scientifico, sia per potenziare il locale attrezzato per sezionare la bicicletta e capirla non solo dal punto di vista teorico-concettuale, ma anche da quello applicativo-pratico. Al termine dell’esperienza si decise di non smantellare il laboratorio ma di portarlo avanti, affiancandolo agli altri già citati, per aiutare e sostenere i ragazzi più svantaggiati.

Da allora si è fatta altra strada. La positiva esperienza di Gardolo, avviata per dare risposta a particolari bisogni educativi, è stata allargata a tutte le scuole della città. E’ nato così il progetto PE.PE.(Percorsi Personalizzati) in collaborazione con il comune di Trento e la rete delle scuole medie, scommessa didattico-educativa che offre agli studenti di tutta la città la possibilità di frequentare i laboratori, dopo che tutti i soggetti coinvolti - scuola, famiglia, alunno – hanno ratificato un apposito patto formativo.

PE.PE. ha sede presso l’Istituto comprensivo Trento 4, dopo essere stato per alcuni anni ospite della Cooperativa Alpi e poi delle scuole elementari Crispi. Coinvolge mediamente 4-5 ragazzi per cinque giorni della settimana e per tutto l’arco dell’anno scolastico. Un impegno educativo-didattico a tutto tondo, aperto anche all’esterno (il laboratorio, a cui collaborano alcuni educatori della cooperativa Kaleidoscopio di Povo, è visitabile da tutti) e i cui risultati positivi sulla vita dei soggetti coinvolti si stanno vedendo già da alcuni anni.

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Nello stesso numero:
Quanto t’insegna la bicicletta!

Commenti (2)

Maria

Voglio andare in gitta con la mia classe a Monaco

Cinzia

Interessante l'argomento.
Brava Chiara!
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