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PD: avanti con serenità

Circolo del PD Giudicarie

La nascita di ogni creatura è preceduta da un travaglio. Più o meno lungo, più o meno sofferto. E’ nell’ordine delle cose. Così è stato negli ultimi tre mesi per il Partito Democratico del Trentino.

Non è stato facile vivere la sovrapposizione del momento della nascita del partito con quello, coincidente, dei preparativi per le elezioni provinciali. A fronte delle elezioni, i cuori di molti vanno in fibrillazione. E’ più facile incappare nei conflitti: ogni affermazione, ogni scelta, ogni risposta viene vagliata per vedere se sotto non vi sia qualcosa di sospetto. Se questo può essere stato il piccolo limite della nascita del partito, molti sono però gli aspetti interessanti che stanno accompagnando i suoi primi passi. Ad esempio, la voglia da parte di tanta base di esserci, di contare, di poter dire la propria; anche e soprattutto a nome di tanti altri. E ancora il ritrovato entusiasmo di molti che avevano perso la speranza di vedere cambiare qualcosa in politica, come la novità di alcuni giovani che scelgono l’impegno invece che l’evasione per vivere questo complicato ed insieme attraentissimo presente. Infine l’elevata partecipazione di tante donne, propositive, attente e concrete come sempre.

Il Circolo del PD delle Giudicarie fin dalla sua nascita, in gennaio, si è impegnato a chiedere a gran voce che i modi della politica siano finalmente diversi, più partecipativi, più trasparenti. Questo è ciò che il Circolo vuole continuare a fare, ciò per cui lotterà. Questo, in periodo di elezioni, ma anche dopo, quando le luci delle ribalta passeranno dai candidati ai problemi che toccano il Trentino e le nostre Giudicarie: generazioni di giovani che crescono avendo davanti a sé un futuro confuso in cui non riescono ad immaginare la propria parte, operai che si vedono espropriare il posto di lavoro da interessi soprannazionali o da incaute manovre locali, difficoltà per le famiglie, anche nell’isola felice che è la nostra provincia, ad arrivare alla fine del mese.

Il Partito Democratico del Trentino non ha la bacchetta magica per risolvere tutti questi problemi, ma ha dalla sua la volontà di affrontarli con serenità; uno per uno, e senza incolpare di volta in volta gli immigrati, gli zingari o gli statali.

Ci sono immigrati che si macchiano di crimini e tantissimi altri che fanno il loro dovere nel silenzio; occorre punire senza remore i primi, ma sostenere i secondi. Ci sono zingari che rubano, ma molti altri no. Puniamo chi ruba ed aiutiamo tutti a crescere nella cultura della legalità. Ci sono statali e, forse, provinciali indolenti; ma, che siano trentini o meno, molti dei nostri insegnanti, forestali, addetti agli acquedotti e vigili svolgono ogni giorno il loro lavoro con onestà e impegno.

Occorrerà semmai trovare il modo di controllare chi non si comporta come dovrebbe, dando gli strumenti a chi di dovere per poterlo mettere all’angolo. Occorre insomma che i toni della politica scendano e che salgano semmai i valori all’interno delle istituzioni e del sentire comune, come la caparbietà nel sostenerli.

Ad esempio il valore dell’autonomia, intesa come capacità di rendere in ogni campo al massimo delle proprie possibilità; nell’economia come nella cultura, nel turismo, nella difesa dell’ambiente. Questo sarà l’orgoglio della nostra autonomia.

Non va dimenticato il valore della solidarietà, che è l’anima della popolazione trentina, come nemmeno il valore dell’efficienza, un valore di cui la trentinità aveva fatto il proprio bastione.

Il PD trentino non ha la bacchetta magica, ma la sua voglia di mettersi al lavoro ha comunque qualcosa di magico in questo difficile tempo.