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Le povere piramidi di Segonzano

Francesco Borzaga

A conclusione del corso per ragazzi "La natura in autunno", organizzato dal nostro W.W.F., ho ripercorso sabato, dopo un’assenza di diversi anni, il sentiero panoramico che sale alle piramidi di terra di Segonzano. Con disappunto e sconcerto ho potuto constatare la condizione di assoluto degrado e di abbandono di un percorso e di una struttura che invece dovrebbero figurare tra i gioielli del turismo naturalistico trentino.

Per la precisione, gran parte delle ringhiere dì protezione risulta divelta, il rimanente è marcito e cadente. Alcune delle tabelle illustrative, di per sé pregevoli, sono staccate dai sostegni e appoggiate ai bordi del sentiero, altre sono graffiate e ornate di sgorbi e stupide scritte. Il sentiero, segnato dall’opera dell’acqua piovana, è in molta parte malagevole. Infine le piramidi stesse, data l’incontrollata crescita del bosco, sono diventate poco visibili. Vi è poi un’ulteriore considerazione da fare: poiché i punti panoramici sono esposti sul vuoto, lo stato di marcescenza delle strutture in legno costituisce un evidente pericolo. Si ricordi che il sentiero è frequentato dalle scuole.

Tale stato di degrado mi spiace particolarmente perché alcuni anni or sono avevo collaborato alla realizzazione del sentiero panoramico, risultato alla fine di ottimo livello e più che dignitoso. Sottolineo come le piramidi di Segonzano rappresentino una singolarità geologica di alto interesse e unica in Trentino. Il sentiero panoramico è inoltre parte del percorso europeo che dalla Germania porta a Venezia, utilizzato da molti turisti soprattutto tedeschi (esiste ancora chi viaggia a piedi). Ricorderò che anche Albrecht Dürer passò da questi luoghi.

Non mi è chiaro per quale ragione il Servizio Ripristino della Provincia, che ne ha la tecnica e i mezzi, non provveda alla manutenzione. L’episodio mi sembra comunque indicativo della condizione schizofrenica in cui è ridotto il turismo trentino: mentre si inondano di pubblico denaro le società funiviarie, consentendo loro di distruggere con piste e impianti le zone più belle del nostro paese, si lascia andare in rovina quanto di valido e di lodevole è pur stato realizzato.

Sembra chiaro che agli strateghi del nostro turismo il "Trentino minore" proprio non interessa.

Francesco Borzaga, presidente W.W.F. Trentino

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