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Aeroporto Caproni: da Trento a Londra risparmiando

Luigi Francesco Traverso

E’ tornato alla ribalta l’Aeroporto di Trento. A dire il vero, la mia convinzione era ed è quella che quando si vuol realizzare qualche cosa, che magari potrebbe anche non servire o addirittura danneggiare, meno se ne parla e meglio è, ed allora la vicenda del Caproni io la vedo in quest’ottica. Chissà quanti incontri informali, "subacquei", per trattare l’argomento. Chissà quanti conti veri e quanti conti meno veri per dimostrare alla gente che il progetto può essere affrontato e che sarà sicuramente economico ed avrà buoni risultati di bilancio.

Adesso siamo arrivati alle foto di due fratelli sorridenti davanti ad un modellino di aereo che dovrebbe collegare Trento a Londra. Anch’io da ragazzo sorridevo quando potevo avere tra le mani un bel giocattolo.

Si parla di prezzi stracciati, di sciatori inglesi dirottati su Trento, di agevolazioni per gli studenti, come se ci fossero chissà quanti studenti pronti a prendere l’aereo.

Ormai i giochi sembrano fatti. Sembra che il 97% dei trentini sia favorevole all’operazione di ampliamento dell’Aeroporto Caproni. Chissà chi avrà fatto il sondaggio.

I fratelli Giuseppi, della Yes Air, dicono che la loro ricetta è quella vincente e criticano il sistema della Air Alps paragonandola ad un diabetico, sempre bisognoso di insulina. In poche parole i fratelli Giuseppi sono pronti con il loro metodo miracoloso a rendere l’Aeroporto Caproni un aeroporto commerciale.

Non vorrei che il metodo miracoloso fosse come quello che sponsorizzò anche la nostra nazionale di calcio e che prometteva risparmi energetici incredibili installando un non meglio precisato tubo negli impianti di riscaldamento.

Chissà se i fratelli Giuseppi hanno mai sentito parlare della crisi che sta investendo il settore degli aviotrasporti. Chissà se hanno mai fatto i conti con i bacini d’utenza e se si sono resi conto di quanto siano vicini l’aeroporto di Bolzano e quello di Verona. Chissà se hanno mai sentito parlare dei problemi dei piccoli scali aerei. Chissà se hanno mai letto delle difficoltà dell’aeroporto di Bolzano derivanti quasi esclusivamente dallo scarso bacino di utenza.

Chissà se i signori Giuseppi avranno in mente di caricare, o meglio scaricare sulla collettività, i costi derivanti da una nuova cattedrale nel deserto.

Spero che prevalga il buon senso e che i soggetti pubblici competenti mettano freno a iniziative che potrebbero procurare danno alla collettività.