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QT n. 8, 21 aprile 2007 Scheda

Si gioca cosí

Lorenzo Graziola

La leggenda vuole che il gioco sia nato a metà dell’Ottocento, quando una partita di calcio in un college inglese fu interrotta da un giocatore (tale Webb Ellis) che, stufo di non ricevere mai un passaggio, afferrò il pallone e lo portò oltre la linea di fondo con le mani. Leggenda, appunto, ma la Coppa del Mondo di Rugby (terzo evento mediatico sportivo per numero di spettatori dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio, prossima edizione in Francia nell’autunno di quest’anno) si chiama ancora oggi "Webb Ellis Cup". Tanto per confermare che quando la palla diventa ovale, logica e fantasia si mescolano senza che le si possa più distinguere con certezza. A rugby si gioca in 15 contro 15, su un campo di dimensioni praticamente uguali a quelle di un normale campo da calcio, ed ogni squadra schiera due reparti ben definiti: gli "avanti", cioè gli otto giocatori che compongono il cosiddetto pacchetto di mischia (quelli grandi e grossi, per intendersi), ed i cinque che formano la linea dei "tre-quarti" (quelli più leggeri e veloci). A fare da cerniera e raccordo ci sono i due mediani (di mischia e di apertura).

I punti si segnano con la meta (che si realizza portando e schiacciando il pallone oltre la linea di fondo dell’altra squadra), che vale 5 punti e dà diritto anche ad un calcio supplementare che ,se realizzato, vale 2, oppure con il calcio di punizione da fermo susseguente al fallo di un avversario, o con il drop, cioè un calcio libero durante l’azione (valgono entrambi 3 punti se la palla passa tra i pali e sopra la traversa della porta dalla caratteristica forma ad H).

Di tutte le regole che fanno del rugby uno degli sport più complessi, l’unica da capire per godersi lo spettacolo fin dalla prima partita è quella che vieta di passare la palla in avanti: se un giocatore è davanti al pallone, infatti, è automaticamente in fuorigioco. Per il resto, vale la vecchia definizione degli scozzesi: il rugby è una partita a scacchi (massimo della logica), giocata a 100 all’ora (massimo dell’agonismo) usando un pallone ovale (massimo dell’irrazionalità e della casualità).

Ultimo consiglio: trovare una appassionato e vivere con lui una qualsiasi partita per capire regole e spirito di questo sport. Ma a quel punto sarà quasi impossibile staccarsene

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