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Un mostro in pieno centro

lettera firmata

Come una bomba atomica in queste settimane si è prospettato il programma di edificare un condominio di cinque piani in via del Teatro a Rovereto e cioè in pieno centro storico, già asfissiato e rovinato da tanti grattacieli pure "legalmente" eretti, asserendo le autorità comunali che i proprietari hanno diritto a costruire dal 1985 per il Piano regolatore. Cosa che non sta né in cielo né in terra dal punto di vista urbanistico, dacché chiunque sa che quell’innocuo vigneto è circondato dal Teatro Zandonai, dall’Istituto Fontana per ragionieri e geometri, dal Palazzo dell’Istruzione con facoltà universitarie, dal Palazzo Alberti Poja destinato a Pinacoteca comunale, dalla Biblioteca civica con Archivi storici.

E ancora: dal neonato Museo d’Arte moderna e contemporanea, dal Palazzo degli Uffici finanziari, dai poco discosti Palazzo Bossi Fedrigotti con collegio arcivescovile e Liceo Rosmini, infine dalla scuola media Negrelli, con relativi campi sportivi e, sia pure per i parcheggi, con vari piazzali, Mart compreso.

Il che comporta, ancor più di prima, un mastodontico afflusso e deflusso di masse di studenti, utenti, spettatori, turisti, contribuenti, comitive, insegnanti, impiegati, con affollamenti disumani nelle ore di punta da costringere singoli e gruppi a parcheggiare nei punti più lontani bici, automobili e pullman, anche a pagamento nel sotterraneo museale.

Del vigneto in questione, una parte si dovrebbe, utilizzare per dare una forma ben degna al retro del Teatro Zandonai - che lì sembra un baraccone - aggiungendovi gli uffici gestionali ora ubicati in via Dante, oltre che creare i tanto auspicati Museo, Biblioteca, Archivio, Fototeca, Fonoteca, finalmente, dedicati al grande musicista.

Il terreno rimanente (figuriamoci lo spavento di un grosso condominio, pur con garage interrato, quale traffico produrrebbe in più!) non va perciò trasformato in un parco pubblico, perché esiste già il vicino Giardino Perlasca, bensì in un vasto parcheggio alberato con accesso anche dal corso, in modo da sanare il grave problema urbanistico della Città della Quercia.