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Intolleranza

eztn@altroadige.it

In questi giorni i consiglieri leghisti Divina e Boso propongono di costituire classi separate per i bambini zingari iscritti alla scuola elementare di Gardolo. Ancor prima di essere una provocazione, questa proposta di segregazione sociale costituisce l’esito di una linea politica ispirata al più bieco razzismo. Minacciando la disgregazione di una presunta identità culturale o etnica (che nelle diverse versioni diventa l’identità dei padani, della patria, dell’occidente o della cristianità), si istillano nel corpo sociale i germi della paura e dell’insicurezza, della diffidenza e della desolidarizzazione.

Sono proprio questi sentimenti a fomentare oggi atteggiamenti di intolleranza e di rifiuto delle diversità, a destrutturare il legame sociale, fino ad animare comportamenti irresponsabili e xenofobi o l’azione ignobile di squadre di naziskin.

Condanniamo fermamente questi atteggiamenti, denunciandoli non tanto come esternazioni irresponsabili ma come espressione di una politica xenofoba e di intolleranza che trova nella legge Bossi-Fini la propria formalizzazione istituzionale e nell’attacco liberista ai diritti sociali il proprio contesto di riferimento.

Ribadiamo la nostra volontà di rivendicare, contro il fascismo e il razzismo comunque camuffati, diritti uguali per tutti per una società più giusta e migliore.

Esprimiamo solidarietà alle scelta coraggiosa del preside e del collegio docenti di ribadire, anche sotto il tiro delle roboanti esternazioni di Divina e Boso, la prevalenza del diritto dei bambini sulle operazioni di mera strumentalizzazione politica e l’idea di una scuola che sia anche educazione alla tolleranza e sperimentazione della convivenza.