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QT n. 9, 4 maggio 2002 Scheda

Raccolta differenziata. Mito o realtà?

La raccolta differenziata è sempre stata un pallino degli ambientalisti. Ma, come si spiega nel servizio, è essenziale per avere una raccolta dei rifiuti economica, pulita, che eviti sprechi. La cosa funziona davvero?

Dove è stata applicata con serietà si è visto che i risultati ci sono.

La differenziata va distinta fra raccolta domestica (delle famiglie) e collettiva (di imprese, enti, ospedali). La seconda è solo questione di organizzazione e di un minimo di controlli: un’officina, se le si affida un bidone dove versare gli oli, non fa fatica a farlo, e così un supermercato con gli imballaggi, un ristorante con i resti umidi e con gli oli da friggitura, ecc. Se poi ogni tanto c’è anche un controllo con potenziali multe, problemi non ce ne sono proprio più.

Per la raccolta domestica si tratta di operare uno sforzo organizzativo forse maggiore, abbinato ad un’opera di educazione. Dove queste cose si fanno, la popolazione non si tira indietro.

In Romagna, la raccolta differenziata è già oggi oltre il 50%. In Veneto e in Lombardia le amministrazioni di centro-destra stanno ottenendo risultati significativi (anche se l’assessore Berasi ne contesta i dati). A Trento l’esperienza pilota del rione Bolghera ha raggiunto addirittura il 75%. Nel comprensorio della val di Sole, un’esperienza complessa, pubblicizzata anche sui media nazionali, ha portato a percentuali molto alte di raccolta di qualità (cioè di materiali "puliti", come i bicchieri dello yoghurt o le vaschette dei gelati risciacquate) unita al compostaggio domestico dei rifiuti umidi (contenitore posto nell’orto dove vanno gli scarti organici prodotti in cucina, ecc).

Insomma, la coscienza dei cittadini c’è ed è una grande risorsa. Se invece si vuole buttarla nell’inceneritore…