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QT n. 9, 1 maggio 1999 Scheda

I suoni degli Arbëreshe

In occasione della nostra ricerca sul campo, tre donne di San Costantino Albanese ci hanno eseguito dei "Vjeshe" ossia la più importante forma di canto arbëresh che è strettamente legata ad attività lavorative. Sono canti di pochi versi, emotivamente pregnanti, eseguiti a voce lacerata da un solista (di norma una voce femminile) con accompagnamento di un piccolo coro. Dato il tipo di emissione vocale, vengono (venivano) uditi anche a grande distanza ed erano dunque adatti per le occasioni all’aria aperta. In particolare il Vjeshe scandiva alcuni momenti della giornata lavorativa: la partenza all’alba per il lavoro, le pause durante la giornata, il ritorno la sera, il saluto quando si giungeva in vista del paese.

"Ngrehi vashaz se rra matutina/ ecni m’klish e thoni racjuna/ Ngrehi vashaz e dita u dij/ mirri telin e ecni m’dru./ Klani vashaz klani me lot/ se iku ai dielli ce na beni drit" (Alzatevi ragazze perché è suonato il mattutino/ andate in chiesa a recitare le preghiere./ Alzatevi ragazze perché è spuntata l’alba/ prendete la corda e andate a raccogliere legna./ Piangete ragazze piangete con lacrime/ perché è andato via il sole che ci illuminava).

Anche nei canti religiosi si incontrano immagini tratte dal mondo del lavoro. Nella "Kalimera" del giovedì santo, il lungo canto sulla vita e passione di Cristo, il testo è ricchissimo di riferimenti simbolici: la fioritura della terra il giorno di Natale, le 366 percosse subite da Cristo durante la flagellazione, il canto del gallo arrosto che annuncia l’uscita di Cristo dal sepolcro. Nell’elenco delle pene subite compare la metafora della macina del mulino ("Guri mullirit") che è un’espressione proverbiale per indicare, attraverso l’elemento duro e pesante per eccellenza, la sofferenza di Cristo.

Per chi volesse approfondire le tradizioni etniche e musicali arbëreshe segnaliamo il catalogo "Grur shum e ver shum", curato dal gruppo giovanile di studiosi "Vatra Jone" di San Costantino Albanese, consultabile presso per il Laboratorio di Etnomusicologia della Facoltà di Lettere a Trento).

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