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QT n. 18, 23 ottobre 1999 Scheda

E nelle scuole?

Le scuole del Trentino sono abbastanza bene attrezzate in fatto di computer e laboratori di informatica. Tuttavia il fenomeno di obsolescenza accelerata indotto dal continuo rinnovarsi del software costringerebbe le scuole che volessero rimanere al passo con il nuovo software a "rottamare" tutti i computer ogni due o tre anni.

Chi conosce l’entità delle risorse finanziarie che sono state destinate all’acquisto di queste attrezzature non può non essere perplesso di fronte a questa prospettiva. Tanto più che le innovazioni nel campo del software spesso sono solo di facciata e servono a mascherare l’esigenza dei produttori di replicare ogni anno i risultati di vendita dell’anno precedente convincendo gli utenti a comprare la nuova versione del pacchetto software che utilizzano.

Dunque andrebbe presa in considerazione l’idea di sottrarre le scuole a questa logica grettamente consumistica, tanto più che le risorse che vengono spese in questo settore sono pubbliche e devono seguire una logica diversa da quella che guida la spesa del singolo privato che può anche permettersi il lusso dello spreco.

Linux si inserisce bene in questo contesto come possibile soluzione ideale per le scuole, e non solo perché è gratuito e meno esigente in fatto di risorse hardware, ma soprattutto perché è un sistema multiutente. Va detto infatti che uno dei problemi che affliggono le scuole è la difficile gestione delle macchine affidate agli studenti. Un computer Windows 95 è soggetto a interventi anche involontari che possono rischiare di comprometterne il funzionamento o comunque di modificarne le caratteristiche. In pratica succede che in molti laboratori scolastici periodicamente si devono fare interventi di manutenzione software al solo scopo di mantenere le macchine in grado di funzionare. Un onere non indifferente, tanto più se si pensa che spesso gli studenti ne sanno di più dei loro insegnanti e sono soggetti alla tentazione di compiere piccoli atti di vandalismo per dimostrare le loro doti.

Linux invece è un sistema multiutente: chi lo utilizza deve essere autorizzato e deve dare la sua password. Con essa l’utente accede solo ai file di sua proprietà e usa solo i programmi a cui è abilitato. Non può fare nulla che comprometta il funzionamento della macchina. Inoltre Linux è un sistema di rete, cioè è nato apposta per funzionare assieme ad altre macchine e per accedere a Internet.

Insomma, una scuola che si affida a Linux prende due piccioni con una fava. Da un lato si mette al riparo dalla necessità di acquistare macchine sempre più potenti per stare al passo con le evoluzioni del sistema operativo Windows, che come è noto è già arrivato alla versione 98 mentre la versione 2000 è in fase di preparazione. Dall’altro, la scuola ha la garanzia che i suoi studenti non potranno mai cancellare l’intero hard disk delle macchine del laboratorio solo per fare dispetto ad un professore antipatico.