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Deep Sea Green

Rock + blues

Michele Viganò
I Deep Sea Green

Deep Sea Green, nome psichedelico come la copertina del loro extended play senza titolo, informalmente chiamato col nome della località dove è stato registrato: Valsorda. Fin qui niente di strano, se non che il gruppo in questione non è proprio una garage band di ragazzini nostrani bensì quattro “maturi” ragazzoni di quel di Londra, capitati in Trentino (uniche due date italiane: Upload - piazza Dante e Mas de la fam) durante il loro tour europeo partito da Innsbruck che li riporterà nella terra d’Albione passando prima per Slovenia, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Belgio.

E perché allora registrare un disco nella minuscola contrada ai piedi della Vigolana? Il mistero è presto spiegato: a legare la scena rock trentina con quella londinese è Marco Menestrina, che, trasferitosi in Inghilterra per lavoro, nei Deep Sea Green suona il basso. Gli altri componenti sono Trent Holliday (nomen omen?) alla chitarra e voce, Jon Jefford, chitarra e Daniel Jefford alla batteria. Nelle due serate trentine hanno stupito un pubblico per la verità già carico di attese, con un rock energico ed ipnotico che poco ha a che fare con la scena britannica e guarda invece al blues e al southern rock americani.

Sonorità sature e “sporche”, anche grazie al basso di Menestrina, sempre distorto, sulle quali si innesta una voce dall’impostazione blues-rock. Di garage non hanno niente, solo rock e niente roll, semmai blues (and rythm), i Deep Sea Green riprendono la lezione hendrixiana nella lettura dei suoi ultimi esponenti, primo fra tutti Jack White (ma anche i Wolfmother e la recente “promessa” dei Black Keys) con una certa dose di fedeltà alle radici del genere: il fingerpicking delle chitarre, non facile nell’esecuzione dal vivo, ne è la prova. Nemmeno di pisichedelia c’è molto, piuttosto la malinconia sexy della musica del Delta, che non è facile ritrovare in una band contemporanea. Il tutto ha l’aria di essere solo un assaggio, un’incursione discreta nella scena alternativa, ma tanto basta a stuzzicare l’appetito dei buongustai.

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