Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Servizio di leva: sì o no?

Secondo uno strano referendum gli austriaci sarebbero contro l’abolizione della leva. Siamo forse scemi? Ecco la spiegazione

Con una partecipazione di un po’ più del 50%, gli austriaci, in un referendum consultativo (cioè non vincolante per il governo, il quale però ha dichiarato in anticipo che sarebbe stato “politicamente vincolante”), con una maggioranza del 60% hanno votato contro l’abolizione del servizio militare obbligatorio. Nelle grandi città, le maggioranze erano più esigue (a Innsbruck 55.45%, con maggioranze “anti-leva” nei distretti più progressisti), Vienna ha votato contro la leva. Siamo quasi gli unici in Europa che vogliono tenersi la leva. Veramente siamo tanto scemi?

Il sottoscritto, che è notoriamente contro il servizio militare obbligatorio, è sì andato a votare, ma ha espresso un voto nullo (come migliaia di altri che hanno prodotto un numero di voti nulli più alto del solito, anche se c’era poco da sbagliare, dovendo scegliere fra due alternative); questo per dire al governo: ma chi volete fregare?

Ora come ora, la leva è iscritta nella Costituzione, insieme col servizio civile alternativo. O l’una o l’altro. Popolari e socialdemocratici che governano insieme (per modo di dire) da più di un anno, non decidono niente, stanno preparando le elezioni dell’autunno ventur, e basta. Il sindaco di Vienna, uno dei mandarini socialdemocratici, prima delle ultime regionali ha avuto la geniale idea di far votare il paese sulla leva, tanto per dire: vedete, noi socialdemocratici in verità non vogliamo farvi perdere 6 mesi di vita in un servizio militare che, come tutti sanno, non serve a niente.

Detto e fatto. Il cosiddetto governo ha posto la seguente questione: siete per forze armate professionali insieme ad un servizio civile volontario o per la leva in combinazione col servizio civile obbligatorio (per i maschi, s’intende)?

I socialdemocratici, che da decenni erano per un esercito “popolare”, ricordandosi delle truppe professionali al servizio della dittatura clerical-fascista che nel 1934 massacrarono gli operai di Vienna, hanno fatto dietrofront, ora sono per forze armate piccole, ma altamente professionali. I popolari, che da sempre sono per l’esercito professionale, erano invece diventati strenui difensori della leva. Altrimenti, a loro dire, il servizio civile sarebbe finito: niente più ambulanze né case di riposo; la fine della leva vorrebbe dire anche la fine della protezione civile in caso di catastrofi. Chi, se non i giovani di leva, salverebbe le vittime di inondazioni e valanghe?

I Freiheitlichen, che quando governavano insieme ai popolari, erano a favore di un’entrata dell’Austria nella NATO, ora gridavano alla difesa della sacra indipendenza nazionale, cioè del servizio militare obbligatorio ed esaltavano il valore pedagogico della leva come “scuola della Nazione”, naturalmente colla maiuscola. I verdi, che in sostanza sono pacifisti e pronti a tollerare delle forze armate solo per operazioni di pacificazione (sotto il mandato dell’ONU), erano per un piccolo esercito professionale, saldamente controllato dal potere civile, con l’aggiunta di genieri per la protezione civile.

Magari, prima di indire un referendum, bisognava chiedersi chi o cosa ci minaccia, come difenderci, come posizionarci nell’ambito della difesa europea, e poi finire con discussioni o decisioni sui mezzi da adoperare, cioè su leva sì o no. Ma il governo ha risposto picche. Obbedir tacendo. Andate a votare o per la parola d’ordine del cancelliere (rosso) o del vicecancelliere (bianco).

Così più della metà dei non-votanti (cioè un quarto dell’elettorato intero) sono restati a casa proprio per questo: hanno dato del cretino ad ambedue.

E durante la campagna elettorale (trattandosi di una sorta di “primarie” in vista delle politiche di settembre, almeno per gli spin doctors della compagine governativa), la questione si riduceva ad un voto pro o contro la continuazione del servizio civile come pilastro dei servizi sociali, un vero trionfo per gli strateghi popolari. E chi volete che abbia vinto?

Ha vinto il servizio civile, con l’aggiunta della leva. Gli anziani nelle case di riposo sono salvi, ci saranno ancora i giovani che puliranno i cessi per un misero salario.

Felix Austria! Meno felici quelli direttamente coinvolti nella vicenda: secondo sondaggi post-elettorali, il 59% degli uomini sotto i 29 anni ed il 72% delle donne sotto i 29 hanno votato contro la leva, per l’esercito di professione accompagnato dal volontariato sociale. ?

 

Parole chiave:

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.