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XXVI Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico

Mar 6-Sab 10 ottobre Rovereto, Auditorium Melotti e Sala conferenze Mart, 6-10 ottobre

La distruzione delle antichità assire di Nimrud e del sito di Palmira, conclusasi con la decapitazione dell’ex direttore del sito, l’ottantaduenne Khaled Asaad, dimostrano quanto il medioevo dell’umanità possa risvegliarsi all’improvviso, infierendo non solo sulla vita umana, ma anche su quel patrimonio collettivo che sono i beni storico-artistici ed archeologici del Medio Oriente. Non è un caso, dunque, se tale area occupa un posto di primo piano in questa edizione della Rassegna roveretana. Un approfondimento speciale è dedicato all’Iran: dal 6 all’8 ottobre, nella sala conferenze del Mart, si terrà una sorta di rassegna, ricca di 10 filmati: da approfondimenti su città millenarie come Qom a temi marginali ma curiosi, come i tappeti iraniani. Ma veniamo al programma “ufficiale”, per segnalare alcuni appuntamenti, rimandando per il programma completo al sito del Museo Civico di Rovereto.

6 ottobre: due filmati rimandano all’origine della storia: il primo, “Dolomiti. Montagne-uomini-storie” narra la storia delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità; il secondo, “L’età dei metalli”, ci riporta all’età del bronzo e del ferro, quando la società iniziò ad organizzarsi in classi e a forgiare le prime armi. Tra i peggiori nemici dell’archeologia non ci sono solo i tagliagole dell’Isis, ma anche collezionisti senza scrupoli: “Gli enigmi del tesoro corso” racconta le vicende di un tesoro sommerso, approdato con pratiche mafiose sul mercato numismatico internazionale. Di tesoro in tesoro: “Il tesoro della Grotta di Han”, in Belgio, narra i 50 anni di tuffi di Marc Jasinski nelle acque di un fiume sotterraneo, dal quale emersero gioielli, asce in bronzo e ceramiche; una pratica oggi in parte affidata ai robot, come delineato da “Progetto Thesaurus”.

7 ottobre: Petra, al confine di tre grandi deserti, è una città di pietra ricca di misteri, che questo documentario cercherà di svelarci. Dall’Oriente all’Occidente, con un filmato che ne mette al centro uno dei simboli archeologici: “La Nike di Samotracia, un’icona svelata”, getta nuova luce su questo celebre reperto, grazie a una serie di studi e restauri che l’hanno interessata nel corso degli ultimi anni.

8 ottobre: un altro mito archeologico è quello al centro di “Stonehenge. Riti e sepolture”, che si concentra sugli studi di Parker Person dedicati alle sepolture, risalenti a circa 5000 fa, nei siti di Durrington Walls e Amesbury. La rassegna offre anche sguardi su giacimenti archeologici emersi in tempi recenti, come quello della Cambogia: “Nuovi orizzonti in Cambogia” ci introduce a tale patrimonio, in particolar modo al Parco archeologico di Angkor.

9 ottobre: Rimaniamo in Cambogia con “Guerrieri rubati”, che racconta il trafugamento di una statua, ricomparsa successivamente a New York, in un’asta Sotheby. Torniamo in Europa, con “Il mistero del relitto del Baltico”, che getta luce su una battaglia navale tra Svezia e Danimarca svoltasi nel 1712; infine, uno sguardo anche al locale, con “Storie e misteri del Castello di Toblino”, prodotto dal comune di Calavino, che ricostruisce l’evoluzione architettonica di questo gioiello della Valle dei Laghi.

10 ottobre: nella giornata conclusiva, oltre alla premiazione del documentario vincitore, sono previsti due appuntamenti d’eccezione che si ricollegano a quanto sopra detto sulle barbarie dell’Isis, documentando quello che in buona parte non esiste più: “Siria”, realizzato tra il 1992 e il 2000 da Giacomo Ettore Calderoni, ci parla dei tesori archeologici di Ebla, Damasco, Aleppo e Palmira; “Iraq”, di Luigi Necco, racconta invece di alcuni monumenti mesopotamici ancora integri dopo la prima guerra del Golfo, ma poi distrutti dalle bestie dello stato islamico.

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