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Bellezze trascurate

Francesco Borzaga

Sabato 19 e domenica 20 marzo la delegazione provinciale del FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha promosso una visita culturale a Terlago e Covelo, nella Valle dei Laghi, con il motto: “Terlago incanto di natura e suggestione di un nobile passato”. Manifestazioni analoghe hanno avuto luogo in Val di Fiemme e in Val di Sole grazie ai locali gruppi del FAI. Già da diversi anni, del resto, altre “giornate” hanno fatto conoscere aspetti del ricchissimo patrimonio artistico e culturale lasciatoci dalle passate generazioni. Così a Borgo, a Cles, a S. Michele all’Adige.

È benemerita l’opera del FAI, in Trentino non meno che nel resto d’Italia. Essa mantiene però il peso di una presenza, benché culturalmente qualificata, tuttavia sempre di minoranza.

Non vedo invece una sufficiente attenzione da parte dei responsabili della politica turistica provinciale alle grandi potenzialità che tale importante patrimonio, se intelligentemente curato, sarebbe in grado di offrire. Qualsiasi valle, ambiente naturale, centro storico o monumento isolato del Trentino può presentare innumerevoli motivi di interesse, che solo attendono di essere messi in luce e fatti conoscere. Un’azione organica ed approfondita condotta su tutto il territorio consentirebbe di sviluppare potenzialità straordinarie, oggi ignorate, diffondendo un’immagine del Trentino migliore e più autentica di quella oggi nota.

Non finirei di portare esempi a questo proposito. Penso alla Piana Rotaliana, dove oggi il turismo è praticamente inesistente.

Eppure vi si trovano diversi castelli, Il Museo degli Usi e Costumi, i centri storici di Mezzolombardo e Mezzocorona, molte ottime cantine, la strada del vino, dei biotopi. Citerò ancora la Val Lagarina, che accanto a Rovereto conta gli straordinari centri di Isera e Villa Lagarina con palazzi e parchi, e a monte di questi Castel Noarna, e più su il lagodi Cei. Dalle passeggiate si godono splendidi panorami: vi sembra poco?

Per fare un’ultima citazione, a ridosso di Ala troviamo la valle di Ronchi. Si tratta di un bellissimo ambiente prealpino, molto interessante sia per i valori naturalistici (siamo ormai prossimi alla pianura), sia per le belle case affrescate. Penso che pochi fra i miei conterranei le conoscano...

È troppo facile l’impostazione attuale del nostro turismo. Accanto ad una sopravvalutata stagione invernale, si basa tutto sullo sport e sui più diversi ”eventi”, validi per attirare per un giorno o una settimana folle poi destinate a svanire senza lasciare traccia. Molto spazio è lasciato al consumismo, mentre la tutela ambientale è trascurata. Migliori risultati li darebbe una cura attenta e costante del territorio, destinandovi mezzi oggi riservati alla promozione, e ancora un’opera di divulgazione vòlta a far meglio conoscere, anche ai trentini, le tante attrattive della nostra “Heimat”. A questo riguardo le “giornate” organizzate dal FAI possono offrire più di un valido motivo di riflessione.

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