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Una bella iniziativa

Francesco Borzaga

Con ritardo apprendo della realizzazione, risalente al 2012, di un percorso collinare in destra Adige, su iniziativa dei comuni di Isera, Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi. Si tratta di un sentiero che unisce Patone a Nomi attraversando boschi e coltivi e costeggiando biotopi e castelli.

Fino ad oggi - riferiscono i giornali - questa passeggiata non ha trovato grande eco fra il pubblico e per questo il prossimo 21 maggio avrà luogo una manifestazione unitaria per farla meglio conoscere.

Si tratta di una buona notizia e per quanto mi riguarda mi riprometto, compatibilmente con le mie ormai limitate capacità ambulatorie, di percorrere se non altro un breve tratto di quel sentiero. Finalmente assistiamo a una iniziativa volta a far conoscere non solo ai turisti, ma anche ai trentini e magari agli stessi abitanti di Nomi, Isera, ecc. il nostro territorio con le molteplici possibilità di osservazione, godimento e interesse che esso custodisce.

Si lamenta la scarsa eco finora riscontrata. Forse non si è fatto abbastanza per far conoscere un percorso che giudico di grande interesse. Certamente il classico turista italiano “da spiaggia” non è troppo abituato a usare le gambe; malgrado ciò è necessario insistere nell’invogliare i visitatori a guardarsi attorno, stimolandone la curiosità e risvegliando il loro interesse.

Questo sentiero rappresenta un primo passo, al quale altri dovrebbero seguire: la Vallagarina è ricchissima di motivi di attrazione e presenta un profilo unitario che fino ad oggi non mi sembra né compreso né valorizzato. Ovviamente l’ambito - piuttosto limitato - dei 5 comuni da solo non è sufficiente ad offrire un adeguato richiamo. Occorre che l’iniziativa si inserisca in un quadro più vasto con altri interventi che la seguano e la completino. Potrebbe trattarsi anche di piccole misure, come la messa a dimora di viali alberati, il recupero di colture trascurate, l’impianto di alberi da frutto ad alto fusto, l’avviamento a fustaia dei boschi cedui: penso ai ciliegi, tradizionale presenza con la loro splendida fioritura. Misure di questo tipo le realizza, nella vicina repubblica elvetica, il Fondo Svizzero per il paesaggio.

Un aiuto importante sulla strada per un turismo diverso potrebbe venire dal promesso parco naturale del monte Bondone, se potenziato e ben utilizzato; esso potrebbe promuovere nelle sue mille particolarità l’intero gruppo, con i territori e i paesi che ne sono la base.

Si parla tanto, in Trentino, di paesaggio, lo si pianifica e si scomodano esperti. Prima di questo, per mantenerlo e migliorarlo, restano fondamentali l’attaccamento al territorio e l’amore per il paese.

Vadano quindi il mio ringraziamento e i miei auguri agli abitanti e alle amministrazioni di Isera, Pomarolo, Nogaredo, Villa Lagarina e Nomi.

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